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«Solo l'amore crea...»

«Solo l'amore crea...»

Padre Massimiliano Kolbe ci aiuta a riflettere A volte qualcuno pensa che chi ha fede in Dio e conduce una vita religiosa sia una persona debole e senza coraggio, che ha paura di affrontare da solo la vita e i suoi problemi. Non c’è nulla di più sbagliato! Per capirlo bene possiamo guardare ad un santo che ha molte cose da insegnarci a questo proposito: padre Massimiliano Kolbe. Il suo fisico era debole e fu anche malato per molti anni, ma egli trascorse la vita facendo sempre del bene a tutti e insegnando ad amare Gesù e Maria; affrontò lunghi viaggi e fondò diversi giornali, un convento ed un seminario. Anche se visse in tempi duri e difficili era sempre sereno e pieno di fiducia, sapeva infatti che in ogni momento poteva trovare l’aiuto e la forza nell’adorazione di Gesù presente nel sacramento dell’eucaristia e nella recita del rosario. Quando fu arrestato e portato in un terribile campo di prigionia cercò in tutti i modi di aiutare e dare coraggio ai compagni prigionieri, perché sapeva che chi si affida alla Provvidenza attraverso Maria non deve preoccuparsi di nulla. Alla fine si offrì di morire al posto di un suo compagno, padre di famiglia, che era stato condannato a morte, e così fu rinchiuso con altri nove in una cella piccola e buia, senza cibo né acqua. Neppure qui si disperò ma continuò a pregare e a cantare inni a Maria insieme ai compagni, riuscendo perfino ad impressionare i suoi crudeli carcerieri. All’ufficiale medico che stava per fargli l’iniezione mortale disse “l’odio non serve a nulla… solo l’amore crea”, quel giorno era il 14 agosto, vigilia della festa dell’Assunzione di Maria, e le sue ultime parole furono “ave Maria”. San Massimiliano Kolbe

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