26 Settembre 2016
[I frutti del vangelo] San Maurizio, il bel capitano che ama Gesù
Maurizio, il bel capitano che ama Gesù
Ricorrenza: 22 settembre
Emblema: armatura
Patrono: corpo degli Alpini
Etimologia: dal latino Mauritius,
“moro”, ossia “della Mauritania”
Gesù è venuto per tutti, ha parlato a tutti e non c’è nessuno che possa sentirsi escluso dalla sua chiamata. Infatti non ci sono professioni o mestieri che non possono essere vissuti secondo i suoi insegnamenti. Nemmeno il mestiere del soldato.
Può sembrare strano, ma è così, si può essere un buon soldato e un buon cristiano, nello stesso tempo. La cosa importante è riconoscere che Gesù è il Figlio di Dio che porta al mondo la salvezza, e poi comportarsi sempre come vuole Dio Padre che parla nella coscienza di ogni uomo.
Maurizio è un bellissimo esempio di questa verità. Lui è un soldato romano, ufficiale della legione tebea, probabilmente capitano, di origine egiziana. Soprattutto Maurizio è un cristiano, seguace di Gesù.
Siamo nel terzo secolo dopo Cristo, attorno all’anno 286 dopo Cristo ed è Euleterio, vescovo di Lione, che racconta di centinaia di soldati martiri capitanati da Maurizio.
Questi soldati, appartenenti alla legione “tebea” di Massimiano Erculeo, furono sterminati perché si rifiutarono di andare in Gallia a perseguitare cristiani. Dalle ricerche storiche fatte fino ad oggi, risulta che, prima della grande persecuzione di Diocleziano, probabilmente proprio attorno al 286, Massimiano Erculeo intraprese una spedizione in Gallia.
Alcuni soldati della legione, probabilmente una coorte capitata da Maurizio, si rifiutarono di celebrare in onore degli dei e furono martirizzati presso Agaunum, nel Vallese. In questa regione, dove loro culto è molto antico, nel 1893 è stata infatti trovata una basilica risalente a quell’epoca.
Si racconta che Maurizio ed i suoi compagni avevano scritto all’imperatore una lettera per spiegargli le motivazioni della loro ribellione: “Siamo tuoi soldati, ma anche servi di Dio, cosa che noi riconosciamo francamente. A te dobbiamo il servizio militare, a lui l’integrità e la salute, da te abbiamo ricevuto il salario, da lui il principio della vita.
Metteremo le nostre mani contro qualunque nemico, ma non le macchieremo col sangue degli innocenti. Noi crediamo in Dio Padre Creatore di tutte le cose e crediamo che suo Figlio Gesù Cristo sia Dio. Preferiamo morire innocenti che uccidere e vivere da colpevoli, perché non possiamo perseguitare i cristiani.
Sono belli questi soldati comandati dal loro capitano Maurizio. Sono coraggiosi e molto forti. Specialmente sono santi, perché hanno saputo dare la vita per rimanere fedeli al Dio della vita e al suo unico Figlio Gesù. Quello stesso Gesù che come splendido capitano e condottiero ha voluto offrire la sua vita per la salvezza di tutti gli uomini.
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