21 Maggio 2014
Giornalisti per un giorno: gli alunni dell'IMI intervistano "i nonnini" della Casa dell'Anziano
21 maggio 2014
Le classi terze, quarte e quinte della scuola primaria dell’Istituto Maria Immacolata, hanno avuto modo di intervistare alcuni anziani della Casa dell’anziano “Madonna della Misericordia” di Pinerolo.
Le classi prime e seconde hanno prodotto dei disegni regalati poi a ciascun ospite e, a termine degli incontri, il coro “piccoli cantori di padre Médaille” si è esibito in un piccolo concerto.
Il tutto si inserisce nel progetto di solidarietà “IO X TE, NOI X VOI” che si è svolto durante tutto l’anno.
Di seguito alcuni testi tratti dalle interviste realizzate dagli alunni dell’IMI:
« Venerdì 9 maggio noi bambini della terza elementare dell’Istituto Maria Immacolata siamo andati a fare un’ intervista alle persone anziane della Casa dell’anziano, noi amichevolmente li chiamiamo “i nonnini”. […]Noi ci eravamo preparati tante domande da porre a loro e le loro risposte ci hanno fatto capire che la loro vita quando avevano più o meno la nostra età non è stata così comoda. Basti pensare a nonno Italo che all’età di 13 anni non aveva più entrambi i genitori e per sopravvivere faceva il panettiere a Torre Pellice; poi all’età di 17 anni ha fatto le valigie ed è andato in Uruguai. […]Speriamo che un giorno a qualcuno quando noi saremo “nonnini”venga in mente di intervistarci», dall’intervista realizzata dalle classi III A e B
«Abbiamo trovato sei amici che con molta pazienza hanno risposto ad una marea di domande. Tra tutte le domande e le curiosità che avevamo preparato per gli ospiti dello struttura abbiamo deciso di approfondire, per le diversità emerse dal nostro vivere quotidiano, l’ambito della moda e della scuola. […]ciò che ci ha lasciati veramente a bocca aperta è che facevano le gare su chi teneva il banco più in ordine, passavano addirittura la cera per renderlo più lucido!» dall’intervista raccolta dagli alunni delle classi IV B
«Le domande preparate ed improvvisate sono state molte, così come la ricchezza delle loro risposte. Ci hanno colpito particolarmente le notizie su come trascorrevano il tempo libero, la difficoltà di vivere l’essere cattolico in alcune parti del mondo in cui hanno abitato e il modo corretto di presentarsi in chiesa. Alla nostra domanda su quali fossero i loro passatempi e se andavano al parco giochi, hanno risposto che i parchi giochi non esistevano. Andavano a giocare nei prati, con la palla: palla prigioniera, palla avvelenata, nascondino; non c’era molto tempo però per giocare, quasi tutti sono andati a lavorare molto presto, dai 10 anni in poi il tempo per i giochi era pressoché finito. La Messa era il momento più importante della settimana, i nostri amici lo rendevano speciale anche nella preparazione: c’era un abito che si metteva solo per andare alla Santa Messa, ed era il più bello che avevano» dall’intervista a cura della classe IV B
« Ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale?
Risponde Elda: sì, sono stati anni terribili con gli aerei che volavano e noi che ci rifugiavamo in cantina per proteggerci. Qui da noi la RIV era un bersaglio da abbattere e per questo motivo ci sono state tante bombe. E poi la mancanza di cibo… ricordo un volta in cui tutti restammo affascinati nel guardare un cesto con tre limoni. Mancava tutto e anche dei limoni ci sembravano tanto. Bisognava tacere altrimenti ti mettevano in galera. Bisogna combattere per non avere più guerre.
Qual e’ il suo sogno nel cassetto?
Rispondono Alessandra d’Aquino, Elda Pochettino e Caterina Ghiano: alla nostra età (perché anche se non ce lo avete chiesto, noi di anni ne abbiamo molti!) più che parlare di sogni, che preferiamo lasciarli a voi giovani, si può parlare di desideri, di speranze legate alle nostre condizioni di salute e alle persone alle quali vogliamo bene. Speriamo che non si aggiungano altri acciacchi ai molti che abbiamo già. Speriamo per i nostri nipoti un futuro bello e sereno con una buona prospettiva di lavoro e di serenità. Siamo contente del bello che la vita ci ha regalato e che ancora ci dona» da alcune domande delle classi V A, B e C
Roberta Roccia, le insegnanti e gli alunni dell’Istituto Maria Immacolata
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