17 aprile 2015

I giovani parlano di lui. Proprio quei giovani che lui amava e con cui voleva stare sempre. Lui è naturalmente don Bosco di cui si festeggia quest’anno il bicentenario dalla nascita.annalisa

Ecco allora che i giovani dei nostri oratori, che a lui si sono ispirati, lo raccontano a modo loro. Ci spiegano com’è entrato nelle loro vite, come ha toccato i loro cuori, come li ha resi educatori e animatori migliori.

Il punto accessibile al bene
Don Bosco è una figura di riferimento per il mio essere educatrice cristiana, soprattutto perché ha fatto della speranza nel bene uno dei cardini della propria predicazione e della propria attività con i giovani.

Non si è mai rassegnato, credendo fermamente che in qualsiasi ragazzo – anche in quello in apparenza più “perduto” – ci sia sempre uno spiraglio che lascia passare la luce.

Mi ispiro a Don Bosco e lo sento vicino, dunque, proprio nei momenti in cui sembra più difficile avvicinarsi al cuore ferito o turbato di una persona, specie se giovane.

Voglio sempre più diventar capace di scoprire in ognuno “il punto accessibile al bene”, nella convinzione che per l’Amore non è mai “troppo tardi”.

Annalisa (oratori di Buriasco e Pragelato)

 

Educare… a testa alta

Fino allo scorso ottobre ho sempre pensato a don Bosco come un mix di parole che, di per sé, mi sono sempre bastate ad inquadrarlo: oratorio, bambini, salesiani.calabrò

Provvidenza a voluto che iniziassi ad affiancare un docente di religione del liceo durante le sue ore di lezione, che trattavano proprio la figura del santo, portandomi a capire ciò che realmente don Bosco rappresenta per me: la perfetta sintesi di ciò che vuol dire essere educatore.

Amore incondizionato verso i propri giovani, mezzo e fine di una società che è possibile cambiare in meglio se ristrutturata alla base, infinita pazienza e coraggio di saper trasmettere valori forti, a testa alta, senza condizionamenti.

Francesco (oratorio di Riva)

L’eredità di don Bosco

Don Bosco ha significato molto nella mia vita, vuoi perché ho frequentato le medie ai Salesiani, vuoi perché in quinta elementare mi ha permesso di vincere un’enciclopedia sugli animali (il concorso del Giornalino richiedeva di descrivere un eroe della propria regione, e la mia scelta era ricaduta su di lui)!riccardo

Ma la verità è che la forza del suo amore per i giovani è ancora qui, tangibile: considerare il ragazzo che hai davanti come un dono prezioso è la più bella eredità che ci ha lasciato!

Riccardo (oratorio di Scalenghe)

 

 

Un amorevole maestro

Nel nostro oratorio, Don Bosco ha assunto e assume per ognuno un volto diverso. Ed è impensabile scrivere di lui, senza dire ciò che ha trasmesso a ciascuno di noi.

C’è chi apprezza la “cristiana virilità” di un uomo che ci insegna a non arrenderci di fronte alle ingiustizie e al disagio dei giovani e chi vede in lui un esempio “per trovare la chiave che apre i cuori dei ragazzi”.selene

Altri ricordano la sua “semplicità”, quella delle tre “Ave Maria”. Io credo, però, che semplicemente lui abbai il volto di un amorevole maestro sempre pronto a dispensare consigli e a guidarci sulla via della carità.

Selene (oratorio di Bricherasio)

 

 

don bosco