Da alcuni anni è in vigore una legge regionale che riguarda i Centri Estivi per minori residenziali e semiresidenziali, ovvero la Legge 18 del 2012. In materia di sicurezza degli ambienti e alimentare pone dei parametri severi: al massimo si possono ospitare nelle strutture 100 individui tra ragazzi ed operatori; gli operatori devono essere maggiorenni nel rapporto di 1 a 10 rispetto ai minori; il coordinatore deve essere un educatore professionale o avere una esperienza almeno triennale nel settore. Tutti elementi che per gli oratori della diocesi di Pinerolo sono a dir poco restrittivi. La Regione demanda poi all’Asl di competenza il controllo e la vigilanza sugli stessi. Per questo motivo ogni centro estivo deve inviare all’Asl tramite il comune di appartenenza la SCIA, un documento in cui autocertifica il Centro Estivo e dichiara di rispettare il parametri. Pochi oratori hanno adempiuto questo compito negli ultimi anni. Tuttavia ora emerge il problema perché non si può essere fuori norma. Per questo motivo la Pastorale Giovanile di Pinerolo ha convocato un incontro con i responsabili dell’Asl To3 e i parroci e i responsabili degli oratori presso il salone dell’Engim lo scorso 14 febbraio. Sono intervenuti il dottor Niccardi, Ricchiardone e la dottoressa Paltrinieri. Hanno riportato in breve i tratti salienti della legge intimando che è necessario adeguarsi. Presente all’incontro anche il vescovo di Pinerolo, Pier Giorgio Debernardi, che ha invitato don Luca Ramello, responsabile della Consulta Regionale di Pastorale Giovanile per le diocesi del Piemonte. In un’assemblea piuttosto preoccupata dopo l’intervento dei referenti ASL, don Luca ha preso la parola annunciando che la Consulta ha interpellato il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, per domandare chiarezza su un punto fondamentale: gli oratori parrocchiali sono assimilabili ai Centri Estivi contemplati nella legge regionale? In altre parole, devono gli oratori adeguarsi ai parametri della legge regionale o sono un’altra cosa rispetto ai Centri Estivi? Per ora la domanda resta sospesa. È chiaro che se la risposta fosse positiva gli oratori dovranno adeguarsi alla normativa vigente. In caso contrario, fatte salve le norme sulla sicurezza e la somministrazione degli alimenti, dovranno essere individuati come soggetti diversi e avere parametri più ampi.
Alcuni dei presenti hanno fatto notare come gli oratori siano enti parrocchiali che lavorano tutto l’anno e l’Estate Ragazzi è solo un momento della attività annuale. Per questo motivo dovrebbero essere soggetti alle leggi della Chiesa e a quelle civili secondo il Concordato. Per contro il dottor Ricchiardone ha espresso il punto di vista dell’Asl: «Noi abbiamo solo il compito di controllo con l’obiettivo di aumentare la formazione più che la vigilanza sul territorio. Per la questione fondamentale penso che dobbiate fare chiarezza con la Regione».
Monsignor Debernardi ha concluso ricordando che gli oratori sono una bella tradizione in tutta Italia, apprezzati dalla comunità civile per il loro impegno sociale. Ha poi ringraziato l’intervento degli esperti dell’Asl osservando il clima di continua collaborazione. Infine ha dato virtualmente il mandato a nome di tutti i vescovi del Piemonte (le cui comunità sono soggette alla legge regionale) a don Luca Ramello, insieme alla Pastorale Giovanile di Pinerolo, di continuare il lavoro di dialogo e di chiarimenti con la Regione Piemonte. «Anche la diocesi di Pinerolo può fare qualcosa per la Regione», ha affermato.
I responsabili degli oratori presenti sono usciti rimanendo nel dubbio. Dobbiamo adeguarci alla legge? Si attende il responso.
Ives Coassolo
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