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Giovani  

Non so niente!

Non so niente!

02 febbraio 2015

È gennaio. Mese infausto, che nella vita degli studenti universitari tutto fa ridurre: si riducono le ore di sonno, si riducono le tracce di globuli rossi nel caffè che scorre nelle vene, forse si riducono anche le chiome a causa di alopecia fulminante da stress. Ma soprattutto, all’improvviso, proprio alla vigilia degli esami, si riducono le nostre conoscenze.
In via Sant’Ottavio, a Palazzo Nuovo, negli atri, sulle scale, nelle biblioteche, davanti alle macchinette: i “Non so niente!” risuonano ovunque. Queste grida disperate precedono ogni prova: talvolta sono desolate e veritiere constatazioni, talvolta puri riflessi incondizionati o esercizi di un qualche bizzarro training psicologico. Chissà quanti studenti, prima di noi, hanno pensato la stessa cosa, “Non so niente!”
Forse anche le menti più illustri e ingegnose di tutti i tempi hanno dubitato e tremato prima delle prove, grandi o piccole, della loro vita. Forse Albert Einstein si mangiava le unghie per l’agitazione, prima di elaborare la teoria della relatività. Forse Alessandro Manzoni aveva fatto fatica ad imparare l’alfabeto, in prima elementare. Forse Louis Pasteur, interrogato, aveva scambiato Calcio e Carbonio… Mi viene in mente Socrate, e penso a quanto era fortunato, questo filosofo greco, quando esclamava “Io so di non sapere!”.
Io manco quello, io… non so niente!

Annalisa Barra

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