“Lo Stupore della Tavola”, oltre ad essere il titolo della lettera pastorale del vescovo Derio Olivero, è anche il nome di una delle iniziative della PiGì (Pastorale Giovanile). Si tratta di alcune celebrazioni eucaristiche che il vescovo presiederà e dedicherà in particolar modo ai giovani. «Come sapete – spiega monsignor Olivero – ci tengo molto ai giovani e in qualche modo voglio dare anch’io un contributo, voglio fare qualcosa per loro. Dunque l’intento è di essere loro vicino. Per questo motivo desidero celebrare queste messe per i giovani, ma voglio andare nelle parrocchie dove già ci sono dei giovani che si danno da fare e magari invitare altri ragazzi a partecipare. Mi piace poi l’idea di partire da uno dei punti difficili per i giovani oggi: la messa».
La prima di queste sei celebrazioni si terrà sabato 20 ottobre alle ore 18 presso la parrocchia di san Leonardo Murialdo (via de Bernard 40, Pinerolo). Le altre cinque si svolgeranno in diverse parrocchie della diocesi. A spiegare il perché di questa scelta è suor Renata Novarese, referente spirituale nella PiGì: «L’idea di offrire la possibilità di vivere la celebrazione eucaristica settimanale è nata dal desiderio di coinvolgere sempre più giovani e gruppi parrocchiali per sperimentare la presenza di Gesù che vuole farsi uno con la nostra vita quotidiana. La messa, ciascuna messa, è un incontro unico. È importante che tutti impariamo a riconoscere il valore di tutte le celebrazioni e non solo di quelle un po’ particolari dove la comunità si mette a lustro. Celebrare nella quotidianità ci permette d’incontrare lo stesso Cristo che incontriamo nelle solennità. Inoltre la possibilità di vivere questi momenti durante l’orario delle celebrazioni parrocchiali può offrire la possibilità di sentirci parte viva di una Chiesa che nella ferialità spezza il pane della Parola e dell’Eucarestia per ricevere la necessaria forza per vivere il proprio cristianesimo».
Quali possono essere le particolarità quindi di queste celebrazioni?
«Semplicemente celebreremo l’eucarestia – asserisce monsignor Derio – Cercheremo però di sottolineare alcuni momenti. Sicuramente all’inizio faremo qualcosa che ci aiuti ad entrare adeguatamente nel clima della messa e probabilmente alla fine faremo qualcosa che ci ispiri prima di tornare a casa. Per il resto cercheremo di celebrare al meglio la messa».
Il vescovo di Pinerolo poi si rivolge direttamente ai giovani e lancia loro l’invito a partecipare: «Vi invito a vivere qualcosa di bello e se ci lavoriamo tutti possiamo creare insieme qualcosa che sia bello per noi e a cui possiamo anche invitare altri, quelli che probabilmente alla messa non ci vanno mai. Si può, infatti, provare insieme a pensare qualcosa sui riti, cercando di farci venire delle idee per aiutarci ad apprezzarli. Partiamo dunque dalla messa con l’intento di recuperare la bellezza di questo rito. Se ci lavoriamo bene sono convinto che sia fattibile. Ci stai a questa sfida e a quest’impresa?»
Manuel Marras