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Fatti e opinioni  

Verona “città a favore della vita”. Mpv: “possa illuminare altre città italiane”

Verona “città a favore della vita”. Mpv: “possa illuminare altre città italiane”

FederviPA, con il Movimento per la Vita Italiano di cui è federazione regionale piemontese, ha diramato un comunicato stampa ne quale ha commentato la così detta “mozione pro vita” approvata dal Consiglio comunale di Verona.

Evitando di inserirci nelle polemiche politiche e ideologiche che poco hanno a che fare con la sofferenza e la solitudine di molte donne a cui i nostri Centri si rivolgono quotidianamente, accogliamo con speranza il “raggio di sole” che spunta dalla Città scaligera e che ci auguriamo possa illuminare altre comunità locali, anche piemontesi, sul valore della vita sin dal concepimento e sull’esistenza di alternative concrete all’aborto, per garantire così il diritto alla nascita e una reale tutela della maternità.

Chiediamoci quante donne che hanno abortito non l’avrebbero fatto se fossero state aiutate concretamente da una società e da uno Stato capaci di avvertire l’inestimabile valore di una vita o semplicemente di applicare la parte preventiva della legge 194/78 rimasta inapplicata.

Ricordiamo infatti che l’aborto non è, neanche per la legge italiana, una “scelta” di libertà o un diritto, ma semmai una possibilità estrema concessa, ma che si dovrebbe tentare in ogni modo di evitare, per la tutela sia del bambino che della madre (Legge 194/78 art. 1-2-5).

Sottolineiamo che la mozione in questione non impedisce nulla e non si mette al di sopra della “scelta” della donna, volendo semplicemente applicare (con aiuti concreti) proprio le suddette parti della legge disattese di prevenzione dell’aborto.

Oggi si continua a dire alle donne di essere “libere di abortire”, ma dall’altra parte poco o nulla le si offre per renderle “libere di non abortire”.

Le pressioni sociali e i condizionamenti purtroppo sono solo a favore dell’aborto, quelli nessuno li contesta, ma proprio quelli semmai dovrebbero essere rimossi (sempre secondo la legge 194/78).

Perché si ha così tanto timore di dare alla donna la possibilità di confrontarsi con una parola diversa e un’alternativa possibile?

Chi opera nei nostri Centri di Aiuto alla Vita sa bene quanto la vicinanza e l’aiuto concreti possano donare alla donna il coraggio e la forza di accogliere il figlio che porta in grembo. Usciamo allora da nocive e disumane ideologie e iniziamo ad approcciare con sguardo rinnovato all’aborto, alla maternità e alla vita nascente.

 

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