19 Settembre 2018

Torino fuori dalla candidatura olimpica. Il sindaco di Pinerolo: il CONI ha deciso di non decidere

La candidatura di Torino alle prossime olimpiadi invernali del 2026 sembra seguire lo stesso copione di Roma per le olimpiadi estive del 2024.

Infatti la città non sarà più candidata ad ospitare tale evento, come ha fatto sapere la sindaca Chiara Appendino, la quale in una lettera al governo ha lamentato la totale mancanza di chiarezza.

Da circa un mese il governo giallo-verde, per risparmiare sui conti pubblici, aveva richiesto al Coni una candidatura delle Alpi, battezzata successivamente “Tridente”, che avrebbe contemplato non più il sostegno a una sola candidatura, ma bensì quella di Milano, Torino e Cortina messe assieme. Malgrado tale iniziativa mirasse poco al territorio, come esemplifica l’esclusione di Pinerolo e Pragelato nell’ospitare le gare di curling e sci di fondo, includendo soltanto Sestriere (unico comune della Via Lattea rimasto), sembrava essersi trovata un’intesa. Ma nemmeno questo accordo è stato raggiunto. A  confermarlo è stato Giancarlo Giorgetti, il sottosegretario alla presidenza del consiglio, con delega allo sport, il quale nella giornata di ieri, durante una comunicazione alla commissione Istruzione del Senato, ha dichiarato che la candidatura così come formulata non può avere senso. Anche se in un primo momento queste dichiarazioni sembravano aver definitivamente chiuso l’intera questione a riaprirla ci ha pensato il vice-premier Matteo Salvini il quale ha sottolineato il suo sostegno alle olimpiadi, spiegando che il compito del governo non è quello di pensare alle città come Torino che si sono ritirate, ma continuare a sostenere le altre due: Milano e Cortina.

Le reazioni nazionali e locali non si sono fatte attendere. La consigliera metropolitana del PD Monica Canalis, sul suo profilo Twitter , accusa: «Torino tagliata fuori dalle Olimpiadi 2026. Per colpa del M5S, dell’inettitudine della nostra Chiara Appendino e dell’astuzia della Lega che non aspettava altro per farci fuori. Si sa, Torino e il Piemonte sono marginali nei piani della Lega. E ora qualcuno darà la colpa al Coni, qualcuno al Pd (va di moda in questo periodo), ma pochi nel M5S ammetteranno che non si può portare a casa un risultato se non ci si crede fino in fondo. Spero che i torinesi capiscano in che mani siamo».

A seguire anche la deputata di Forza Italia Daniela Ruffino (eletta nel collegio di Pinerolo) al nostro giornale ha dichiarato: «Auspico che il Sindaco di Torino Chiara Appendino acquisisca la colpevolezza di essere anche sindaco metropolitano e che le sue scelte determineranno il futuro di altri Comuni che vogliono le olimpiadi 2026 e che sono disponibili ad investire risorse proprie. Dalle olimpiadi derivano occupazione, nuovi investimenti. Un’ economia che da subito darebbe nuova vita al territorio piemontese. Sconfortante il NO di Appendino. Risibili le motivazioni.  Chi amministra deve avere coraggio e uno sguardo al futuro. Ora attendo una presa di posizione forte del Sindaco di Pinerolo. Occorre avere il coraggio delle proprie idee».

Ha detto la sua anche Luca Salvai, sindaco di Pinerolo, scrivendo sulla propria pagina Facebook: «Credo che la decisione del Governo di non sostenere una candidatura olimpica a 3 sia ampiamente condivisibile. Il CONI, con la sua proposta, per non scontentare nessuno, ha deciso di non decidere, gettando le basi per l’ennesimo sperpero di denaro pubblico». E aggiunge: «Torino 2026 poteva essere l’occasione (unica!) di dimostrare al mondo come le Olimpiadi possono essere fatte contenendo i costi. Era una sfida, un progetto rischioso e ambizioso, ma che valeva la pena approfondire. Gli impianti a Torino e nelle Valli Olimpiche ci sono, così come il know-how. Evidentemente al CONI ciò non interessa. Meno male che ci ha pensato il Governo a metterci una pietra tombale sopra: chi vuole le ennesime Olimpiadi dello sperpero se le paghi!»

Lorenzo Battiglia