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Fatti e opinioni  

Regione. Canalis (PD): le Risorse per la formazione professionale

Regione. Canalis (PD): le Risorse per la formazione professionale

La consigliera regionale Monica Canalis critica il disegno di legge regionale che vuole aprire la formazione professionale anche agli enti con scopo di lucro.

 

Monica Canalis, consigliere regionale Pd

Il sistema di formazione professionale funziona – sono stati 83.094 gli allievi nel 2022 – ed è da sempre riservato agli enti no profit, ma ora la Regione intende aprire le porte della formazione agli enti a scopo di lucro.

Una formazione che funziona

«Il Piemonte – sottolinea la consigliera regionale del PD, Monica Canalis – ha una storia di successo per quanto riguarda la capacità di spendere le risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE).
Siamo primi in Italia, grazie alla capacità di programmazione della nostra classe politica e dei funzionari dell’assessorato regionale, ma anche grazie alle agenzie formative accreditate che, negli anni, hanno costruito un sistema efficiente e capace da un lato di far scendere la dispersione scolastica al di sotto del 10% e dall’altro di fare formazione per gli adulti, mentre la maggior parte delle Regioni italiane ne era priva».

Secondo IRES Piemonte il sistema di formazione solo nel 2022 ha coinvolto 83.094 allievi in Piemonte per più tipologie di corso

  • formazione iniziale
  • formazione superiore
  • apprendistato
  • formazione per l’inclusione
  • formazione per il lavoro
  • formazione continua
  • formazione socio-assistenziale

 

Perché smontare il sistema?

Attacca Canalis: «Non si comprende, pertanto, la volontà della Giunta Cirio di “smontare” un sistema così serio, performante e caratterizzato dalla natura no profit, introducendo un forte elemento di discontinuità come l’apertura indiscriminata agli enti con scopo di lucro».

 

Aumentano le risorse disponibili

Canalis sottolinea inoltre come:

  • la formazione professionale è di esclusiva competenza regionale (fatta salva la formazione iniziale dell’obbligo di istruzione), quindi abbiamo il diritto di salvaguardare la nostra eccellenza, senza inseguire i modelli liberisti di altre Regioni.
    Non c’è una legge nazionale o europea che obblighi la Regione Piemonte ad aprire agli enti con scopo di lucro;
  • il Fondo Sociale Europeo nel settennato 2021-2027 porterà in Piemonte 1 miliardo 318 milioni di euro, ampiamente destinati alla formazione. Nel settennato precedente erano molti meno, 872 milioni. Oltre al Fondo Sociale Europeo sono, inoltre, disponibili le ingenti risorse PNRR del programma GOL (Garanzia Occupabilità dei Lavoratori). Si tratta, quindi, di moltissimi fondi pubblici per la formazione

 

Rischio assalto alla diligenza

Vista l’ingente disponibilità di risorse, «il sistema è esposto ad un rischio di assalto alla diligenza. Basteranno gli stringenti criteri di accreditamento promessi dall’assessore Chiorino, per salvaguardare la formazione piemontese da manovre opportunistiche? Lo speriamo, ma restiamo convinti che i soggetti no profit diano più garanzie all’ente regionale erogatore dei fondi, in quanto reinvestono gli utili della loro attività e così facendo accrescono gli standards di qualità del servizio e il benessere di utenti e lavoratori. La riserva no profit per gli ITS, gli IFTS, la IeFP e la formazione per persone svantaggiate non basta. Nel disegno di legge dell’assessore Chiorino, attualmente in discussione, si sarebbe dovuto estendere la riserva».

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