29 Novembre 2021
Regione: Canalis (Pd) chiede decisioni trasparenti e partecipate sulle Case di Comunità
La consigliera regionale Monica Canalis (Pd) interviene sulle scelte della maggioranza in tema di Case di Comunità: “Su decisioni così importanti serve confronto e coinvolgimento dei territori. Non vorremmo che la Giunta Cirio scegliesse i siti in modo discrezionale o consultasse solo alcune amministrazioni locali”.
“Sulle Case di Comunità, gli Ospedali di Comunità e le Centrali Operative Territoriali previste dal PNRR – scrive la consigliera Pd in Regione, Monica Canalis – si gioca il futuro della sanità di territorio e delle politiche sociali per le persone più fragili”.
Ritardi nei confronti con istituzioni e parti sociali
“Per questa ragione siamo preoccupata per il ritardo del confronto con i Sindaci, con i Consiglieri Regionali e con le parti sociali”, aggiunge Canalis.
L’elenco dei siti non si conosce ancora
“Sappiamo – attacca la consigliera – che la proposta piemontese deve essere inviata ad Agenas entro il 20 dicembre e che ad ottobre le dodici Asl della nostra Regione hanno selezionato un elenco di siti sulla base dei criteri tecnici stabiliti dal Ministero, ma, ad oggi, questo elenco non è stato reso noto in maniera trasparente”.
Permettere la partecipazione sulle decisioni
“Le Asl e l’Assessore Icardi devono mettere gli attori istituzionali e sociali in condizione di partecipare ad una valutazione così delicata che impatterà per decenni sulle politiche sanitarie e sociosanitarie del Piemonte e che, per avere garanzie di riuscita, deve poter contare sulla coesione territoriale. Non vorremmo che la Giunta Cirio scegliesse i siti in modo discrezionale o consultasse solo alcune amministrazioni locali”.
Il PNRR deve essere bipartisan
“Il confronto deve avvenire a tutto campo, con tutti i Sindaci, e soprattutto dando il tempo al Consiglio Regionale, titolare dei poteri di indirizzo sulla programmazione sanitaria, di apportare modifiche nei tempi dovuti. Il PNRR non può essere appannaggio di una sola parte politica, soprattutto in materia di sanità e sociale”.
Nell’AslTo3 le Case di Comunità siano distribuite equamente
“In particolare, per quanto riguarda l’ASL TO3 ed il Distretto Sanitario Pinerolese, auspichiamo che le 3 Case di Comunità, che spettano a questo territorio sulla base dei parametri demografici indicati dal Ministero (1 casa di comunità ogni 50.000 abitanti), vengano equamente distribuite, in maniera tale da non creare concentrazioni di servizi in Comuni confinanti e non lasciare sguarnite le altre parti del nostro vasto e orograficamente variegato Distretto”.
Premiare i comuni sede di distretto o di Case della Salute
“Crediamo inoltre che vadano premiati quei Comuni, come Vigone, Cumiana e Airasca, che sono già sede di Distretto o addirittura hanno già delle Case della salute operanti (in edifici di proprietà pubblica e di dimensione conforme ai parametri ministeriali), che devono pertanto essere valorizzate, potenziate e migliorate”.
Non penalizzare chi ha promosso l’integrazione sociosanitaria
“Le realtà che negli anni hanno profuso risorse ed impegno per promuovere con successo la medicina di gruppo o l’integrazione socio sanitaria – conclude Canalis – non possono ora essere penalizzate nella distribuzione dei fondi europei. L’Asl e Icardi tengano conto delle buone pratiche e dell’equa distribuzione territoriale delle Case di Comunità”.
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