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Attualità  

Pinerolo. Altre reazioni al No alla cittadinanza onoraria a Segre

Pinerolo. Altre reazioni al No alla cittadinanza onoraria a Segre

Il Concistoro della Chiesa Valdese di Pinerolo e ItaliaViva esprimono il loro forte dissenso rispetto alla bocciatura della mozione per la cittadinanza onoraria a Liliana Segre.

Anche la Chiesa Evangelica Valdese di Pinerolo interviene a commentare il caso del voto contrario del consiglio comunale a una mozione che chiedeva di avviare l’iter per la concessione delle cittadinanza onoraria a Liliana Segre.

Il Presidente del Concistoro Paolo Zebelloni scrive:

“Apprendiamo da varie fonti di informazione che la proposta di conferire la Cittadinanza Onoraria alla Sen. Liliana Segre non è stata approvata dal Consiglio Comunale. Il Concistoro della Chiesa Valdese di Pinerolo esprime grande preoccupazione, condanna e critica sul clima di antisemitismo che si sta diffondendo pericolosamente ovunque, anche nella città di Pinerolo, che è parte di un territorio con una lunga tradizione di convivenza tra fedi e visioni diverse”.

Sulla questione si sono espresse con un comunicato stampa pure ItaliaViva Pinerolese per voce della presidente Caterina Assunta Manzi e ItaliaViva Provincia di Torino con la presidente Mariangela Ferrero.

“Pinerolo oggi è tristemente citata su tutte le testate giornalistiche per la decisione di 𝐚𝐯𝐞𝐫 𝐧𝐞𝐠𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐂𝐢𝐭𝐭𝐚𝐝𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐎𝐧𝐨𝐫𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐞𝐧𝐚𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 𝐋𝐢𝐥𝐢𝐚𝐧𝐚 𝐒𝐞𝐠𝐫𝐞. Non ci hanno mai appassionato, e quindi non inizieremo sicuramente oggi, le schermaglie all’interno del Consiglio Comunale della nostra Città, Città che merita il rispetto che le Istituzioni dovrebbero riservarLe. Nonostante l’emendamento presentato dal Partito Democratico quasi tutti i Consiglieri di Maggioranza hanno votato contro. Vorremmo ricordare a tutti noi che la Politica ha una funzione culturale, di esempio e di indirizzo e il risultato della negazione ci domandiamo a quale cultura, a quale visione della nostra società, a quali valori risponda. Ciò su cui oggi occorre necessariamente soffermarsi è sul risultato. Auspichiamo che il buon senso e la responsabilità tornino a governare nella nostra Città e che tale decisione possa essere rivista. Vorremmo che la verità e la responsabilità avessero cittadinanza nei luoghi delle nostre istituzioni, così come nei mezzi di informazione: non vorremmo che le parole del terrorismo di Hamas avessero un peso maggiore delle informazioni di uno stato democratico quale Israele è. Vorremmo che si ricordasse che il peggiore nemico del Popolo Palestinese è Hamas che dirotta ad esempio gli aiuti umanitari e medici non appena entrati a Gaza e questo nel silenzio. I numeri di Hamas hanno maggior valore dei numeri di Israele? 𝐂𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐧𝐜𝐨𝐫𝐚 𝟏𝟎𝟏 𝐨𝐬𝐭𝐚𝐠𝐠𝐢 𝐚 𝐆𝐚𝐳𝐚, 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞𝐦𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐛𝐚𝐧𝐝𝐢𝐞𝐫𝐚 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐫𝐝𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐨𝐫𝐨? Si parla oggi troppo facilmente senza conoscere il significato vero delle parole che si utilizzano e quindi vorremmo ricordare il significato del termine “genocidio”: metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui e l’annullamento dei valori e dei documenti culturali. Chi oggi è vicino al Popolo Palestinese così come al Popolo Ebraico, chi oggi è con gli ostaggi che da oltre un anno sono nelle mani dei terroristi, chi crede veramente nella Pace, nella democrazia e nel rispetto, dovrebbe partire dall’utilizzo delle parole con conoscenza e responsabilità. Lavoriamo tutti insieme affinché non vincano terrorismi e totalitarismi”.

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