Skip to Main Content

Fatti e opinioni  

Olimpiadi invernali sempre più lontane per il Piemonte. Salvini apre al "bidente"

Olimpiadi invernali sempre più lontane per il Piemonte. Salvini apre al
Niente intesa per la candidatura delle Alpi alle prossime olimpiadi invernali del 2026.
Ad annunciarlo è stato il sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti il quale venerdì scorso ha spiegato: «La vicenda è chiusa. La scorsa settimana ho mandato una bozza per il protocollo d’intesa alle tre città e se la sottoscrivono può rinascere, ma mi sembra che non sono intenzionati a farlo e quindi la vicenda è chiusa». Evidentemente neanche l’intervento del presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino, disposto anche a sacrificare il primato della città di Torino a favore di Milano e del sindaco Giuseppe Sala (Pd), pur di non perdere l’opzione del “Tridente” olimpico, è servita a trovare un’intesa.
Intanto, anche la deputata locale di Forza Italia, Daniela Ruffino, con un post sulla sua pagina facebook torna a polemizzare sulla questione: «Il Sindaco di Torino, Chiara Appendino, ostaggio  della sua fragile maggioranza ha penalizzato il Piemonte. Un atteggiamento inaccettabile. Il Piemonte è stato rappresentato da chi non vuole le Olimpiadi. Ho chiesto che al tavolo, con il CONI e il Sottosegretario Giorgetti siedano i nostri  Sindaci:  I Sindaci delle valli Olimpiche  certamente avrebbero ottenuto la candidatura per il Piemonte alle Olimpiadi 2026».
Infine dalla ventunesima edizione di “Artreju”, la tradizionale manifestazione del centro-destra svoltasi a Roma, il vice-premier Matteo Salvini , ha ripetuto: «a me piaceva l’idea di una olimpiade italiana, di tutte le Alpi, che partisse in Piemonte e arrivasse in Veneto. Sarebbe stata una vetrina per tutto il mondo. Qualcuno ha avuto paura: ha sbagliato. Io non vivo la politica con paura e non ho perso la speranza. Una proposta olimpica italiana ci sarà. Farò di tutto perché queste olimpiadi italiane ci siano. E se il governo era disposto a fare la sua parte con tre, non vedo perché non dovrebbe farlo con due», alludendo chiaramente alle perplessità e alle richieste di chiarezza effettuate in questi giorni dalla sindaca pentastellata di Torino Chiara Appendino. E ha aperto quindi al  “Bidente”: Milano – Cortina, con la ormai certa esclusione del Piemonte e del suo capoluogo Torinese. 
Con la non candidatura ai giochi del Piemonte, la regione perde  la possibilità di vedersi ospitate le gare di discesa (Sestriere) e quelle di skelton e di hockey (solo maschili o solo femminili) che si sarebbero dovuti svolgere a Torino. Tutto il resto come previsto andrà a Milano, dove si svolgerà anche l’altra parte di hockey, in Valtellina, a Cortina e in val di Fiamme (Trentino), che  originariamente avrebbero avuto più gare di Torino e del Piemonte, regione che per prima si è proposta come candidata ad ospitare l’evento.
Stando all’ipotesi di una candidatura a due resta la domanda: dove si troveranno i fondi, dato che il governo per bocca dei due vice-premier ha più volte ribadito la contrarietà all’uso di soldi statali per tale evento?
Interrogativo rilanciato  dall’Appendino ripetutamente in questa settimana e che ad oggi non ha ancora trovato risposta.
 
Lorenzo Battiglia

LASCIA UN COMMENTO  

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *