Appena nato il governo Conte 2, già scontenta qualcuno e non solo, come ci si aspetterebbe, nelle opposizioni.

«L’assenza di Ministri Pd piemontesi nel nuovo Governo – commenta sul suo profilo Facebook la consigliera regionale Monica Canalis – è un brutto colpo per il territorio. Il nostro partito nel 2007 nacque come un partito federale, che valorizzava e responsabilizzava i livelli regionali. Oggi, invece, nelle dinamiche interne, contano molto di più le correnti dei territori (fatta eccezione per alcune Regioni)».

La consigliera regionale del Pd, Monica Canalis

Se il Piemonte può vantare due ministri a 5StellePaola Pisano (all’Innovazione) e Fabiana Dadone (alla Pubblica Amministrazione) -, il Pd regionale è rimasto all’asciutto, suscitando la reazione della Canalis: «È rischioso sottovalutare il criterio territoriale per la selezione della classe dirigente, perché presto o tardi arriva il conto. In particolare poi, a livello piemontese, il problema è che negli ultimi decenni, al di là di grandi figure individuali di centro sinistra di caratura nazionale, come Luigi Einaudi, Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Donat Cattin, Guido Bodrato, Giovanni Goria, Piero Fassino (per citarne solo alcuni), non si è definito e promosso un “modello Piemonte” che consentisse di mettere a sistema, far emergere e promuovere il nostro vivaio locale di idee e personalità, alimentato non solo da singole individualità, ma soprattutto da una visione collettiva capace di perpetuarsi nel tempo. Se non costruiamo e promuoviamo questo modello, rischiamo di essere condannati al provincialismo».