8 Maggio 2020
L'Europa unita spegne 70 candeline

Settant’anni fa, il 9 maggio 1950, nasceva l’Europa unita. Robert Schuman, ministro francese degli Esteri, in un discorso al «Quay d’Orsai», propone di mettere in comune la produzione del carbone e dell’acciaio e di creare un’organizzazione aperta a tutti gli Stati europei e diretta dall’«Alta Autorità». Il Trattato che istituisce la Comunità europea del Carbone e dell’Acciaio (Ceca) è firmato a Parigi il 18 aprile 1951 da sei Stati: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Il 25 marzo 1957 i sei Paesi sottoscrivono i «Trattati di Roma» che istituiscono la Comunità economica europea (Cee) e la Comunità europea dell’energia atomica (Ceea-Euratom). Le tre Comunità sono dotate di assemblea parlamentare composta da 142 deputati delegati dai Parlamenti nazionali. Primo presidente, eletto il 19 marzo 1958, è Robert Schuman.

GLI ALTRI INGRESSI – Danimarca, Irlanda (1973); Grecia (1981); Portogallo e Spagna (1986); Austria, Svezia, Finlandia (1995); Cipro, Ungheria, Polonia, Estonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Malta, Slovacchia, Lettonia, Lituania (2004); Romania e Bulgaria (2007); Croazia (2013). La Gran Bretagna è entrata il 1° gennaio 1973 – nonostante la ferma opposizione del presidente Charles de Gaulle – e ne è uscita il 1° febbraio 2020: quindi è stata 47 anni. Il processo di Unione europea è storicamente inarrestabile, nonostante le frenate e le soste. Per l’incorporazione nell’Unione, gli Stati candidati devono rispettare una serie di condizioni economiche e politiche, i «criteri di Copenaghen»: essere situati geograficamente in Europa; istituzioni stabili che garantiscano le libertà fondamentali e la democrazia; i diritti umani e lo Stato di diritto; il rispetto delle minoranze; un’economia di mercato funzionante e la capacità di fronteggiare la competizione e il mercato; la capacità di sostenere gli obblighi derivanti dall’adesione, inclusa l’unione politica, economica e monetaria. Stati candidati: Turchia dal 1995: l’ingresso è impossibile dato che è una dittatura e non rispetta lo Stato di diritto, i diritti umani, le libertà fondamentali, le minoranze; Macedonia del Nord (2005); Montenegro (2010); Serbia (2012); Albania (2014. I colloqui con queste quattro nazioni procedono, quelli con la Turchia sono fermi da molto tempo. I microstati europei – Principato di Andorra, Stato Città del Vaticano, Principato del Liechtenstein, Repubblica di San Marino – non rispettano i criteri di Copenaghen e con non faranno mai parte dell’Unione europea.

STORIA DI PACE – Di fatto nell’Unione europea la pace dura dall’8 maggio 1945, la fine della Seconda guerra mondiale in Europa, cioè da 75 anni. Negli anni Novanta ci sono state le guerre dei Balcani, nella parte centro-orientale del continente. Il 14 febbraio 1984, su iniziativa del federalista italiano Altiero Spinelli, il Parlamento europeo adotta il progetto di «Trattato sull’Unione europea», un vero e proprio progetto di Costituzione dell’Ue. Il 7 e 28 febbraio 1986 si firma l’«Atto unico europeo», riforma istituzionale per migliorare il funzionamento della Comunità e ampliarne le attività: prevede l’estensione del voto a maggioranza qualificata; la realizzazione, entro il 31 dicembre 1992, di un mercato unico con la libera circolazione di persone e beni, servizi e capitali. Altro momento storico è il crollo del Muro di Berlino nel novembre 1989 e la riunificazione tedesca il 3 ottobre 1990: i territori della Germania Est vengono integrati nella Repubblica federale tedesca e nella Comunità. Nel dicembre 1991 il Consiglio europeo a Maastricht nei Paesi Bassi decide la creazione dell’Unione europea; il 2 maggio 1998 il Consiglio europeo introduce l’euro come moneta unica, in circolazione dal 1° gennaio 2002.

DETERMINANTE IL CONTRIBUTO DEI CATTOLICI – Si considerano «padri» dell’Europa unita il cancelliere tedesco Konrad Adenauer, il presidente del Consiglio italiano Alcide De Gasperi, il ministro degli Esteri francese Robert Schuman. Tre cattolici. Celebre la frase di De Gasperi: «Se affermo che all’origine di questa civiltà europea si trova il Cristianesimo, non intendo con ciò introdurre alcun criterio confessionale esclusivo nell’apprezzamento della nostra storia. Soltanto voglio parlare del retaggio europeo comune, di quella morale unitaria che esalta la figura e la responsabilità della persona umana col suo fermento di fraternità evangelica, col suo culto del diritto ereditato degli antichi, col suo culto della bellezza affinatosi attraverso i secoli, con la sua volontà di verità e di giustizia acuita da un’esperienza millenaria». La «Convenzione europea dei diritti dell’uomo» (Roma, 1950) pone al centro la persona. La vocazione umanistica dell’Europa trova espressione nell’abolizione della pena di morte. Uno dei primi a parlare, già nel 1929 e poi nel 1944, di «Stati Uniti d’Europa», è don Luigi Sturzo, fondatore nel 1919 del Partito Popolare italiano. Pensava a un’Europa che comprendesse anche la Russia, ma da sempre è sostanziale dittatura: assolutismo degli zar, regime sovietico-comunista, dispotismo di Vladimir Putin.
SINGOLARE STORIA DELLA BANDIERA EUROPEA – Nel 1949 una commissione progetta la bandiera dell’Europa. Anzitutto esclude possibili contrasti o rassomiglianze con le bandiere esistenti. Si decide il colore blu (nero per l’Africa, giallo dell’Asia, rosso dell’America, verde dell’Oceania) e 12 stelle uguali, a significare l’uguale dignità di Stati grandi e piccoli, a forma di cerchio. 12 come i mesi dell’anno, i segni dello zodiaco e anche 12 apostoli. L’8 dicembre – festa dell’Immacolata – 1955 viene adottata la bandiera dell’Europa. Qualcuno nella data dell’8 dicembre e nelle 12 stelle vede la visione di «una donna vestita di sole, con una corona di 12 stelle» (Apocalisse 12,1), quindi un richiamo religioso e mariano. A Gibilterra si venera la Madonna «Our Lady of Europe, Nostra Signora d’Europa», statua che testimonia l’antichissimo culto a Maria. Alla Motta di Madesimo in Valchiavenna (Sondrio) c’è all’aperto il santuario di Nostra Signora d’Europa a 2000 metri con una statua di 13 metri – la Vergine delle vette – inaugurata il 15 ottobre 1957.
Pier Giuseppe Accornero
LASCIA UN COMMENTO
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *