Alla protesta di ieri dell’Anffas Valli Pinerolesi per le mancate prese in carico fisioterapiche dei ragazzi presso la riabilitazione neuromotoria dell’età evolutiva segue oggi (12 ottobre) la risposta dell’AslTo3.
“A riscontro della lettera inviata dall’Anffas Valli Pinerolesi agli organi di stampa e contemporaneamente all’Azienda sanitaria, si precisa che l’assenza di operatori non dipende da alcuna volontà aziendale, bensì è conseguente all’applicazione delle disposizioni nazionali circa l’obbligo di vaccinazione per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2. L’obbligo riguarda tutti gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario e prevede, in caso di inadempienza, la sospensione del personale. Da qui le difficoltà nell’assicurare alcuni servizi.
L’AslTo3 ha subito previsto, sempre a seguito di tali disposizioni, il reclutamento di nuovo personale, ovvero, dove possibile, il ricorso a soluzioni alternative come le prestazioni tramite enti accreditati o agenzie interinali. Il reclutamento di personale tuttavia presenta notevoli difficoltà, data la carenza di professionisti a disposizione e la richiesta in contemporanea di nuovi reclutamenti da parte di tutte le aziende sanitarie.
In ogni caso, nello specifico dell’area minori disabili di cui si occupa la nota dell’Anfass, le visite fisiatriche e le visite finalizzate alla prescrizione di ausili e ortesi non sono sospese, ma proseguono regolarmente, così come tutti gli interventi urgenti ed i progetti all’interno del mondo della scuola.
La necessità di mantenere il servizio per minori disabili è senza dubbio condivisa e rientra fra le priorità aziendali, nonostante le oggettive difficoltà dovute, come detto, a motivazioni indipendenti dalla volontà aziendale.
La Direzione Generale ha provveduto oggi stesso, appena ricevuta la nota dell’Anfass, a comunicare all’associazione quanto qui riassunto, confermando il massimo impegno nel trovare rapidamente soluzioni idonee”.
Si prospetta proprio un rassicurante futuro per coloro che soffrono di patologie, peraltro, già ta tempo trscurate a causa della sars-covid-19. E, inoltre, ai medesimi pazienti, magari in attesa da anni di un intervento chirurgico, gli si prospetta una ulteriore attesa a causa del green-pass? Mah!