4 Marzo 2025
La Via per Raggiungere la Pace in Ucraina

Stefania Parisi riflette su come raggiungere la pace in Ucraina attraverso una cultura di pace e un’iniziativa politica forte e unitaria, con al centro la persona.
Ricostruire la cultura della pace è obbligo morale prima ancora che un dovere politico. Ma per centrare questo obiettivo è necessario attivare una iniziativa politica forte, incisiva e mirata. E il più possibile unitaria. La cultura della pace, del resto, non è un’utopia né una semplice assenza di guerra. È una condizione concreta, intrecciata con le vite delle persone, con le loro speranze, con il loro diritto a un futuro sicuro. Ogni conflitto reca con sé sofferenze incalcolabili. Perché, purtroppo, dietro le statistiche ci sono volti, storie, famiglie spezzate. Per questo, se vogliamo costruire una pace autentica e duratura, dobbiamo porre la persona al centro di ogni decisione politica e diplomatica.
Non può esserci pace senza sicurezza. Un popolo che vive nella paura, sotto la costante minaccia della violenza, non è libero. Ma garantire sicurezza non significa solo difendere confini o potenziare gli eserciti, significa proteggere le vite, le case, i diritti fondamentali di ogni individuo. La sicurezza va concepita in senso ampio, come garanzia di stabilità e dignità umana. È qui che subentra l’importanza di un’Europa forte, in grado di tutelare i suoi cittadini e di offrire certezze ai suoi vicini.
Gli eventi di questi giorni hanno mostrato quanto il percorso verso la pace sia fragile e complesso. L’incontro tra il presidente Trump e il presidente Zelensky, che avrebbe dovuto rafforzare la cooperazione tra Stati Uniti e Ucraina e mettere fine alla guerra con la Russia, si è concluso con tensioni e incomprensioni. Le divergenze emerse, con Trump critico nei confronti di Kiev e Zelensky determinato a ottenere maggiore sostegno, hanno evidenziato la difficoltà di trovare una visione comune tra gli alleati. Questo rende ancora più urgente il ruolo dell’Europa come mediatrice attiva, capace di farsi promotrice di un dialogo costruttivo.
La pace non si costruisce solo attraverso la forza militare, ma anche e soprattutto con la diplomazia e il confronto. Anche quando il conflitto sembra rendere impossibile il dialogo, il negoziato resta l’unico strumento in grado di aprire una prospettiva di speranza. Parlare con tutti non significa legittimare chi viola il diritto internazionale, ma cercare vie d’uscita che impediscano ulteriore sofferenza. Per questo, l’Europa deve assumere un ruolo guida, rafforzando la propria capacità di incidere nei processi decisionali globali. Ma un’Europa divisa, priva di una strategia comune, rischia di essere irrilevante. Come ha ricordato la Premier Meloni, solo un’Unione Europea coesa, con istituzioni solide e una visione condivisa, può garantire sicurezza ai suoi cittadini e credibilità sulla scena internazionale. Serve un’Europa coesa, capace di esprimersi con una voce unitaria, con istituzioni solide e una visione condivisa. La difesa europea non è solo una questione militare, ma un impegno a proteggere i valori su cui si fonda il nostro continente. E quindi sicurezza, diritti e stabilità. In questo scenario, il rapporto con gli Stati Uniti resta cruciale. La storia insegna che la pace in Europa è stata garantita grazie a un’alleanza solida. Ma oggi questa alleanza deve evolversi, non più un’Europa dipendente, ma un partner forte, in grado di contribuire attivamente a un progetto comune di stabilità e sviluppo. Servono scelte politiche lungimiranti, investimenti concreti e coraggio nell’affermare una visione di pace fondata sulla difesa della libertà e della dignità umana. L’Ucraina è il punto cruciale su cui tutto questo si decide. Le scelte che verranno compiute nei prossimi mesi influenzeranno la vita di milioni di persone. Scegliere la pace significa scegliere e lavorare per la sicurezza, la cooperazione e l’unità. Ma soprattutto significa riconoscere che la pace non è solo una questione politica, è un diritto umano universale.
In questo cammino, risuonano con forza le parole di Papa Francesco:
“La pace è un lavoro artigianale, che richiede passione, pazienza, esperienza e tenacia”.
Solo con un impegno costante e una volontà comune potremo davvero costruire un futuro di speranza e di pace.
Stefania Parisi
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