30 Luglio 2024
La solidarietà di Coldiretti Torino a Confagricoltura

Coldiretti contro il caporalato e la concorrenza sleale dei Paesi senza diritti e per la dignità del lavoro agricolo a partire dal giusto compenso per i prodotti.
Coldiretti Torino esprime solidarietà a Confagricoltura oggetto di un attacco alla sua sede torinese.
Condanniamo il metodo violento della protesta e respingiamo le accuse di connivenza sul tema del caporalato e dello sfruttamento nei campi.
I coltivatori e le loro famiglie custodiscono il bene prezioso del cibo e come sindacato lottiamo ogni giorno perché sia riconosciuta la dignità del lavoro agricolo a partire dal giusto compenso per il cibo prodotto dagli agricoltori.
Coldiretti ha creato un Osservatorio sulla criminalità in agricoltura e sulle agromafie, guidato da Giancarlo Caselli, che è un faro acceso sul caporalato. Quello stesso caporalato contro cui ci siamo sempre battuti e contro il quale è nata una legge, la n. 199 del 2016 che vogliamo vedere pienamente attuata in tutte le sue parti.
Coldiretti si batte per il riconoscimento della dignità del lavoro migrante, con assunzioni a tempo determinato regolari, attraverso le quote di ingressi regolati dal decreto flussi che deve permettere a tanti lavoratori stranieri di colmare il vuoto di manodopera che in agricoltura è quasi sempre stagionale. Le aziende agricole hanno picchi di lavoro che vogliono svolgere con rapporti regolari e tutelate.
Coldiretti chiede che gli stessi diritti conquistati nella storia, grazie alla nostra azione sindacale, per i lavoratori agricoli italiani, siano estesi a tutti i lavoratori agricoli del mondo. Coldiretti chiede che si blocchino le importazioni dei prodotti alimentari da quegli stati che utilizzando lavoro minorile, che non rispettano gli standard di sicurezza del lavoro, di sicurezza alimentare dei prodotti, salute dei luoghi di lavoro e di salvaguardia ambientale.
L’importazione dei prodotti da Paesi che competono sui prezzi perché non hanno costi di sicurezza e previdenza rappresenta una concorrenza sleale che non possiamo più tollerare ed è per questo che chiediamo che valga nei confronti di questi Paesi il principio di reciprocità: finché non ti metti in regola i tuoi prodotti non entrano in Europa. E per questo stiamo raccogliendo le firme per una grande iniziativa europea.
Nei nostri territori Coldiretti collabora con le Amministrazioni locali per i risvolti sociali del lavoro stagionale. Ai lavoratori stagionali vanno garantite condizioni di permanenza dignitose come accade per i lavoratori edili distaccati nei grandi cantieri.
Così come va garantita la formazione. Tragedie come quella accaduta nei campi pontini che ha visto vittima il lavoratore indiamo Satnam Singh, non devono succedere. Coldiretti svolge una costante azione di formazione presso i suoi soci. Non abbiamo mai incontrato un socio che voglia deliberatamente sfruttare i suoi collaboratori stagionali. Conosciamo, invece, tante storie di integrazione, collaborazione, vicinato e amicizia tra agricoltori torinesi e i loro collaboratori che spesso vivono in cascina. Riscontriamo la comune volontà di lavorare in modo regolare ma venendo incontro alle esigenze stagionali e dei picchi di lavoro che caratterizzano le produzioni agricole.
Dalle stalle da latte ai frutteti, dalle serre agli alpeggi, il lavoro migrante è un dato di fatto nell’agricoltura torinese. La vera sfida è la dignità per il mungitore, il bracciante, il pastore ma anche per il coltivatore diretto che si vede pagare un litro di latte, un chilo di carne, un chilo di pesche, una cassa d’uva meno di quanto gli costa produrla.
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