Skip to Main Content

Fatti e opinioni  

Il programma della 49ª Settimana sociale dei cattolici

Il programma della 49ª Settimana sociale dei cattolici

Dal 21 al 24 ottobre Taranto ospita la 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani sul tema “Il pianeta che speriamo” per “avviare una transizione ecologica integrale”.

A Taranto, il 21-24 ottobre si svolge la 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani su un tema affascinante «Il Pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro. #tuttoèconnesso». Obiettivo: «Avviare una transizione ispirata dall’ecologia integrale».

Gli ospiti

Partecipano 142 vescovi, 670 delegati di 218 diocesi. Previsti approfondimenti e confronti con esperti e politici; testimonianze; lavori di gruppo e proposte concrete. Messaggio del Papa; saluti del sindaco e del presidente della Regione. Testimonianze sulla situazione di Taranto, Foresta Amazzonica, Terra dei fuochi e Pianura Padana; tavola rotonda «L’orizzonte che speriamo. Ecologia integrale e Pnrr». Tra gli interventi: Mara Carfagna, ministro per il Sud; Maurizio Patriciello, parroco di Caivano (Napoli); Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili; Gaël Giraud, economista gesuita; Paolo Gentiloni, commissario europeo Affari economici; Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico; Andrea Orlando, ministro del Lavoro; David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo.

Intervengono anche i cardinali Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, e Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-città della Pieve e Presidente della Conferenza epiescopale italiana; Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl; Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica; Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali; Giovanna Iannantuoni, Rettrice dell’Università di Milano-Bicocca.

Il commento dell’arcivescovo di Taranto

«Di fronte alla situazione attuale, il nostro cammino è volto alla ricerca di risposte adeguate alle grandi sfide del nostro tempo: tutti siamo invitati a riflettere sul “Pianeta che speriamo” con uno sguardo capace di tenere insieme ambiente e lavoro nella evidenza, resa ancora più chiara dalle drammatiche vicende della pandemia, che tutto è connesso», afferma mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali.

Da decrescita felice a sostenibilità integrale

L’obiettivo è ambizioso: passare dalla «decrescita felice» di grillina memoria alla «sostenibilità integrale»; superare «la crescita infinita e illimitata» e riportare l’uomo a una visione più realistica dei suoi limiti. La 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani si propone di affrontare il «cambiamento di epoca». Lo fa a Taranto, città-simbolo con l’Ilva che combina problema ambientale e problema lavorativo, inquinamento e sviluppo – sul tema «Il Pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro. #Tuttoèconnesso», argomento pensato per dare concretezza alle due encicliche di Papa Francesco – «Laudato si’» (24 maggio 2015) e «Fratelli tutti» (3 ottobre 2020) – in tempo di pandemia mondiale.

L’«Instrumentum laboris» (19 novembre 2020) affronta alcuni temi di fondo. Come il rapporto tra economia ed ecologia, tra ambiente e lavoro, tra crisi ambientale e crisi sociale considerando che «non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale». Come il limite umano: «L’intervento dell’uomo sulla natura è spesso dominato dallo sfruttamento della natura e delle persone. Da qui nasce l’idea di una crescita infinita e illimitata», quanto di più sbagliato. Come lo smarrimento del «senso autentico della trascendenza di Dio e della natura, che porta alla menzogna sulla disponibilità infinita di beni nel Pianeta».

Infatti, come insegna Francesco, l’ecologia è una dimensione complessiva, anche spirituale, anche sociale: l’ecologia o è integrale non è, sostiene la «Laudato si’», che unisce l’ecologia ambientale con quella sociale, con la cultura, con l’ecologia della vita quotidiana, con la denuncia delle ferite e degli abusi, per costruire il bene comune globale che abbraccia anche la «casa comune».

Un nuovo umanesimo “ecologico”

L’«Instrumentum laboris» chiede «la transizione ecologica che porti alla decarbonizzazione». E urge un nuovo umanesimo che abbracci anche la cura della «casa comune»; serve una comprensione più integrale e «un modello di sviluppo capace di ridefinire il rapporto tra economica ed ecosistema, ambiente e lavoro, vita personale e organizzazione sociale»; ci vuole un’economia circolare: si rimette in produzione ciò che è stato già prodotto, scartato e non utilizzato, considerando – come fa Bergoglio – la «cultura dello scarto» un obbrobrio e un «demone»: di qui la necessità di progettare un nuovo equilibrio tra famiglia e lavoro, fra tempo libero e produttività. Questo è possibile solo con una politica orientata al bene comune. Nella Settimana sociale saranno presentate diverse «buone pratiche», imprenditoriali, amministrative e familiare nel nostro Paese che rappresentano modelli virtuosi da imitare.

Lo sguardo contemplativo di San Francesco d’Assisi è il punto di partenza originale che nasce dalla lode per il dono della creazione e si traduce nel prendersi cura delle ferite dell’altro e della «casa comune» secondo lo stile del buon samaritano. Non c’è bene comune senza giustizia sociale e lotta alla disuguaglianza.

No all’alternativa Ambiente/Lavoro

La storia e la vicenda di Taranto permettono di capire che mettere in alternativa ambiente e lavoro, salute e lavoro crea un’ingiusta contrapposizione con ricadute disastrose dal punto di vista ambientale, sociale e sanitario. Se la pandemia mette in evidenza che «siamo tutti sulla stessa barca» e che «nessuno si salva da solo», le Chiese locali, le associazioni, i movimenti, le aggregazioni sono chiamati a camminare insieme. La Chiesa italiana vuole dare un contributo alla formazione di un nuovo modello di sviluppo di cui c’è urgente bisogno.

Pier Giuseppe Accornero

LASCIA UN COMMENTO  

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *