21 Aprile 2018
Il dialogo cristiano-islamico parte dalla conoscenza reciproca

“Il pluralismo culturale e religioso perché fa tanta paura?” È questa la domanda che ha animato l’incontro che si è svolto domenica 6 aprile nei locali del Circolo dei Lettori di Pinerolo.
L’evento, organizzato dal Gruppo dell’Amicizia islamo-cristiano operante nella nostra diocesi ormai da alcuni anni, è stato condotto dalla professoressa Roberta Ricucci. La studiosa, titolare della cattedra di Sociologia dell’Islam e delle Relazioni inter-etniche all’Università di Torino, ha trattato in modo approfondito alcuni tra i temi più attuali nella società italiana nel campo dei rapporti con i cittadini stranieri nei diversi ambiti della scuola, del lavoro, della partecipazione alla vita civile, politica e religiosa.
È così emerso che gran parte dell’informazione circolata anche in occasione della recente tornata elettorale è priva di fondamenti oggettivi anche per quel che attiene i numeri della presunta invasione dei migranti – e dei migranti di fede musulmana in particolare -. Inoltre le notizie che riempiono giornali e talk-show, in genere, non pongono in adeguato risalto quanto nella storia della nostra Penisola è avvenuto nel passato e che ha fatto della nostra terra un luogo di straordinaria ricchezza di cultura e di tradizioni.
È anche stata smentita – ancora una volta con i numeri alla mano – la presunta prevalenza islamica tra i migranti: la maggior parte di essi infatti segue la fede cristiana cattolica, riformata od ortodossa.
A proposito della Comunità islamica, poi, è stato ricordato il positivo momento storico nei secoli intorno al Mille determinato proprio dalla presenza dei musulmani nel sud Italia ed il contributo che questa comunità oggi può anche offrire alla nostra società.
Certo ciò comporta un impegno alla conoscenza reciproca: anche per questo, ha sottolineato la relatrice «è inderogabile da parte dello Stato italiano il riconoscimento formale della Religione islamica attraverso quelle forme concordate che ne consentano da una parte la libera espressione e dall’altra ne garantiscano il pieno rispetto della Costituzione e delle normative vigenti in fatto di trasparenza e sicurezza».
La Storia di questa nostra terra pinerolese ci insegna come gli eccellenti rapporti tra le Comunità cattolica e valdese siano stati costruiti partendo dalle numerose situazioni di aperto conflitto spesso anche armato del passato. Oggi, grazie ad un paziente cammino di avvicinamento, esse sono protagoniste di intense forme di fraterna collaborazione nel nome del Risorto.
La prospettiva verso la quale la nostra collettività – e la comunità dei fedeli presenti sul territorio – deve tendere è la creazione di una società più aperta e, dunque, più ricca e più libera e, con una ragione in più per i fedeli ebrei, cristiani e mussulmani, nel nome del Dio unico.
Questo è stato l’auspicio col quale si è concluso l’incontro.
Giorgio D’Aleo
Per ulteriori informazioni, approfondimenti o per seguire le attività del Gruppo è possibile scrivere a ufficiostampa@diocesipinerolo.it
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