19 Novembre 2024

Il Consigliere regionale Silvio Magliano e le Culle per la vita

Silvio Magliano presidente della Lista Civica Cirio Presidente ha presentato al Consiglio Regionale un Ordine del Giorno perché ogni struttura sanitaria piemontese con un reparto di pediatria o neonatologia abbia una “culla per la vita”.

Silvio Magliano, Presidente del Gruppo Consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale, perché parlare di culle per la vita è importante?

È importante non solo parlarne, ma anche attivarne il più possibile: sono numerose le donne che, per le più svariate ragioni che spesso si verificano impreviste e improvvise, non possono occuparsi del proprio figlio o della propria figlia. Le culle per la vita sono dispositivi sicuri, collegati con i servizi sanitari di primo soccorso, in cui la mamma può lasciare il proprio bambino senza timori per la sua salute e in totale anonimato. Una possibilità che si aggiunge a quella offerta dal parto anonimo che, invece, è la possibilità di affidare il neonato direttamente al personale sanitario, senza riconoscerlo, dopo il parto in ospedale.

Insieme al suo Gruppo avete presentato un Ordine del Giorno in Consiglio regionale, approvato nello scorso ottobre: quali sono i capisaldi del suo atto?

L’Ordine del Giorno che ho presentato ed è stato sottoscritto anche da altri Consiglieri, in primis quelli appartenenti al mio Gruppo, impegna la Giunta Regionale a predisporre tutte le iniziative necessarie per la collocazione di una “culla per la vita” in ogni struttura sanitaria sul territorio regionale che disponga di un reparto di pediatria o neonatologia e ad attuare una opportuna campagna di informazione in tutta la regione perché tutte le donne che abitano in Piemonte sappiano di poter fare una scelta per la vita in totale sicurezza e anonimato. Le culle per la vita, infatti, sono una forma di tutela della vita, tanto della madre quanto del neonato.

Quali sono le ragioni che l’hanno spinta a redigere e sostenere la necessità di incrementare il numero delle culle per la vita?

Per storia e ideale sono convinto che la vita vada difesa dal suo concepimento fino alla sua naturale conclusione: è evidente che spesso esistono condizioni o situazioni che rendono difficile per una donna fare una scelta verso la vita. Io credo che le donne piemontesi debbano avere tutte le opportunità per poter scegliere, così come debbano essere portate a conoscenza del fatto che queste opportunità esistono e che la norma e le istituzioni le sostengono nella loro scelta. Per questo credo che sia importante anche la campagna informativa: è necessario che il maggior numero di donne sappiano che, se lo ritengono, possono lasciare il loro bambino nella culla per la vita nella certezza che sarà curato e tutelato.

La natalità è uno dei grandi temi per il futuro del Piemonte e dell’Italia: si può dire che le culle per la vita siano un segnale per la lotta alla diminuzione e all’invecchiamento della popolazione?

Sono sicuramente un segnale: se vogliamo che il futuro della nostra regione, così come la tenuta dei servizi, non sia a rischio a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, non possiamo trascurare nulla. Il messaggio deve arrivare: la scelta della vita è una scelta per il bambino, per la madre e per il futuro di tutti. Se questo messaggio passerà con sufficiente forza di persuasione, allora avremo ottenuto un risultato importante.

I sostenitori del parto in anonimato leggono le culle per la vita come un progetto antitetico...

Non c’è contrapposizione, sono due opportunità utili che le madri in difficoltà possono scegliere: è una lettura che non condivido e sinceramente non capisco. Anzi, ritengo che il parto in anonimato sia assolutamente una possibilità importante che, come le culle per la vita e la loro ubicazione, deve essere diffusa quanto più possibile.

RG