La festa di Tutti i Santi è alle porte e molti bambini nelle scuole preparano (o hanno già fatto) molti lavoretti e addobbi per questa festa, o meglio per la festa di Halloween.
Ormai, volenti o nolenti, la festa di Halloween è entrata nel nostro calendario. Molti bambini partecipano alla sera del 31 al “rituale del trick or treat” (dolcetto o scherzetto).
Certo, i cristiani cattolici storceranno un po’ il naso; ma alla fine, se si è genitori, è quasi impossibile impedire ai nostri figli di partecipare alle tante feste organizzate o improvvisate, inoltre sappiamo quanto a volte può essere deleterio «vietare senza spiegazioni».
L’articolo non è un invito a partecipare alla festa di Halloween, ma vuole essere uno spunto di riflessione in chiave educativa.
La scuola è ormai un ambiente multiculturale e multireligioso, dove sembra sia più facile proporre feste come Halloween che una messa (con partecipazione libera in parrocchia ovviamente) per l’inizio dell’anno scolastico.
Chi è insegnante e credente, assiste a scuola quotidianamente a dibattiti sulla religione e sui simboli cristiani (crocifisso, presepe, ecc.), ma raramente vede gruppi di genitori ed insegnanti prendere posizione contro addobbi ed attività su Halloween.
Alcuni sacerdoti, nella loro parrocchia o nella loro diocesi, hanno cercato di contrastare questo fenomeno proponendo alternative. È il caso ad esempio di don Luca Ramello, responsabile della Pastorale Giovanile della diocesi di Torino, che negli anni passati ha proposto iniziative come “con il sale in zucca”: egli proponeva di mostrare la bellezza della comunione dei santi «con intelligenza e sagacia evangelica». Don Luca nel 2013 aveva affermato: «Certamente non possiamo negare che i mutamenti culturali che hanno coinvolto la festa di Halloween condizionino in qualche modo la nostra proposta. […]. Halloween è un fenomeno complesso, con una forte componente commerciale sulla quale si innestano talvolta fenomeni di superficialità e non di rado ideologici, ma altre volte rappresenta la semplice cornice tematica per far festa in maniera alternativa».
Iniziative del genere possono avvenire in un contesto di tipo parrocchiale o diocesano, ma a scuola tutto ciò non è semplice, per cui per i genitori può essere sicuramente un’ottima cosa riflettere con i più piccoli sull’importanza della festa dei Santi e sulla commemorazione dei defunti, senza negare la partecipazione ad un’eventuale festa se proposta come un “carnevale autunnale”.
Per gli adolescenti occorre essere un po’ più oculati, alcune feste per la loro età possono presentare effettivamente situazioni pericolose, ma non solo ad Halloween. In questo caso è opportuno informarsi sulle persone con cui passeranno la serata e se non siamo certi del contesto, meglio proporre alternative più sicure o accordi sull’accompagnamento («ok vai! Ma ti accompagno e ti vengo a prendere»).
In ogni caso occorre costruire un rapporto di fiducia con i nostri figli, questo non può avvenire in prossimità della festa di Halloween, ma deve essere un percorso quotidiano che comincia molto prima.
Giuseppe Pepe (mail: gpepe71@gmail.com)