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Fatti e opinioni  

Don Casazza (UCSI): vivere il giornalismo come missione

Don Casazza (UCSI): vivere il giornalismo come missione

«Il giornalista che si definisce cattolico vive questo aspetto professionale anche come forma di evangelizzazione». Lo ha scritto don Fabrizio Casazza, Consulente ecclesiastico piemontese dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, nel messaggio per la festa del patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales (24 gennaio). 

Non si tratta, prosegue Casazza, «di alterare il racconto per compiacere la gerarchia o interessi particolari, occultando gli aspetti negativi o travisando la realtà sostanziale dei fatti» quanto piuttosto di «raccontare la vita della comunità cristiana, con le sue luci e le sue ombre» come  «servizio alla diffusione del vangelo». Ma il giornalismo cattolico non è solo cronaca ecclesiale. Chi vive questa missione sa che, in ogni ambito dell’umano, dal sociale alla politica, «la luce della fede, quando arriva, contribuisce a diradare le ombre, e quello che sembrava già chiaro appare ancora più luminoso. In più la luce della fede squarcia la cappa di pessimismo che spesso aleggia sui singoli e sulle comunità immettendovi lo splendore della verità». 
Un concetto questo già proposto un mese fa da Papa Francesco incontrando in Vaticano una delegazione dell’Unione Stampa Periodica Italiana e della Federazione Italiana Settimanali Cattolici (FISC). In pratica si tratta, secondo il Pontefice, «di offrire a tutti una versione dei fatti il più possibile aderente alla realtà», operazione che è fondamentale per la costruzione di una società democratica in cui tutti i cittadini possano attivamente e responsabilmente concorrere al bene comune, ossia al bene di tutti e di ciascuno.
«È compito di tutti, soprattutto degli addetti ai lavori – conclude don Casazza –  di vivere il mestiere del comunicatore come missione per portare nel mondo di oggi un po’ di luce; i credenti lo faranno nel nome di Gesù, con la sua tenerezza di Bambino e la sua forza di Risorto».
Con l’occasione l’assistente UCSI ha anche presentato il “Corso di alta formazione Comunicazione religiosa e media contemporanei” che coinvolge l’Università Cattolica di Milano, la sezione torinese della Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, l’UCSI Piemonte, la delegazione piemontese della FISC, l’arcidiocesi di Torino e l’ufficio regionale per le comunicazioni sociali.
Il corso si propone di offrire una formazione teorico-operativa di base a persone che, a vario titolo, lavorano nell’ambito delle attività comunicative delle Chiese locali, di fornire agli insegnanti di religione cattolica e di altri ambiti disciplinari competenze specifiche per affrontare la questione della comunicazione e implementare le loro abilità tecniche, di definire e trasmettere modalità corrette per affrontare in ambito comunicativo il “fatto religioso”.
Don Fabrizio Casazza, assistente UCSI Piemonte

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