26 Giugno 2023
Croci di vetta: tanto rumore per niente?
Il Cai ha smentito di aver preso una posizione ufficiale sul tema “Croci di vetta”, spegnendo una polemica nata da una dichiarazione di un suo rappresentante. Sul tema Silvio Magliano: la croce è un simbolo universale di amore.
Ha destato molto clamore la posizione emersa da un recente convegno presso l’Università Cattolica di Milano sul tema delle Croci di vetta.
La dichiarazione di Marco Albino Ferrari
Marco Albino Ferrari, direttore editoriale e responsabile attività culturali del Cai – Club alpino italiano, in quella sede ha sostenuto: «Da ateo dico che le croci devono rimanere sulle montagne. È giusto che rimangano perché sono un segno del territorio. Nel corso dei secoli, le croci sono state messe dai montanari che, anche in questo modo, cercavano di esorcizzare la paura che la montagna ha, da sempre, generato tra la popolazione delle valli, che la credevano abitata da mostri e demoni. Allo stesso tempo credo che non se ne debbano mettere di nuove. Così come si dovrebbe limitare l’apposizione di targhe e segni per ricordare i caduti in montagna».
Nessuna posizione ufficiale da parte del Cai
Le reazioni politiche, anche da parte di alcuni ministri, non sono mancate. Al punto che il presidente del Cai, Antonio Montani, nella serata del 25 giugno ha emesso una nota di chiarimento, in cui si scrive:
“Non abbiamo mai trattato l’argomento delle croci di vetta in alcuna sede, tantomeno prendendone una posizione ufficiale. Quanto pubblicato è frutto di dichiarazioni personali espresse dal direttore editoriale Marco Albino Ferrari durante la presentazione di un libro. Personalmente, come credo tutti quelli che hanno salito il Cervino, non riesco ad immaginare la cima di questa nostra montagna senza la sua famosa croce.
Voglio scusarmi personalmente con il Ministro per l’equivoco generato dagli articoli apparsi sulla stampa e voglio rassicurare che per ogni argomento di tale portata il nostro Ministero vigilante sarà sempre interpellato e coinvolto”.
Voglio scusarmi personalmente con il Ministro per l’equivoco generato dagli articoli apparsi sulla stampa e voglio rassicurare che per ogni argomento di tale portata il nostro Ministero vigilante sarà sempre interpellato e coinvolto”.
Silvio Magliano: la croce non è un simbolo divisivo!
Al riguardo, ha tenuto ad esprimersi anche Silvio Magliano, rappresentante dei Moderati nel Consiglio Regionale del Piemonte. Che ha commentato: «Se l’idea di “vietare” la collocazione di nuove Croci sulle nostre montagne deriva dal timore che questo Simbolo possa essere “divisivo e anacronistico”, non c’è necessità di abbandonare questa bella tradizione, essendo la Croce piuttosto, da sempre, Simbolo universale di amore. In tutta la mia vita, non ho mai sentito nessuno, neppure tra i non credenti, dirsene o sentirsene offeso. Mi solleva dunque che il Presidente Generale del CAI Antonio Montani abbia smentito qualsiasi intenzione e decisione in questo senso. Per avere conferma di quanto questo Simbolo sia da secoli venerato da chi ama e vive la montagna, è sufficiente pensare ai testi di tanti cori e canti alpini».
LASCIA UN COMMENTO
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *