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Fatti e opinioni  

Confindustria Piemonte nel Decreto Sostegni vede aperture alle sue richieste

Confindustria Piemonte nel Decreto Sostegni vede aperture alle sue richieste

«Il decreto Legge Sostegni è una grande apertura rispetto ai desiderata del mondo produttivo. Gli importi sono quelli di una manovra nazionale di bilancio. I tempi di attuazione devono consentire alle imprese di affrontare questo momento difficile. L’emergenza è tale che ognuno deve fare la propria parte. Bisogna però anche concentrarsi sullo sviluppo. Il decreto riguarda la contingenza, noi auspichiamo che ci siano nelle prossime settimane passi in avanti sul PNRR e la programmazione economica 2021-2027». Così si esprime Marco Gay, Presidente di Confindustria Piemonte riguardo al decreto Sostegni varato il 19 marzo dal Governo. Nel provvedimento ampio spazio è dedicato al comparto economico della montagna, cui sono destinati 700 milioni. «C’era bisogno di dare un’attenzione particolare a questo settore, dopo che è andata persa l’intera stagione invernale – aggiunge Gay – Il decreto dà sollievo a imprese e lavoratori. Auspichiamo che, anche grazie al lavoro degli enti locali, questo ambito cruciale della nostra economia possa superare il periodo complesso che stiamo attraversando».

Marco Gay di Confindustria Piemonte

«Accogliamo con soddisfazione le decisioni del Governo che vanno a compensare le perdite del 2020. Ora però è tempo di programmare il 2021 perché dobbiamo salvare le imprese del settore turistico piemontese» sottolinea Federico De Giuli, a capo della task force sul turismo di Confindustria Piemonte. Che aggiunge: «Servono certezze e velocità d’intervento. Il turismo in Piemonte è un settore che va rilanciato, dobbiamo valutare e riconsiderare l’intera offerta di questa regione e capire se si tratti dei prodotti che il mercato vuole ancora dopo la pandemia. Va benissimo la salvaguardia dell’esistente, ma dobbiamo scegliere su cosa investire, non solo cosa salvare. Servono provvedimenti ad hoc per il turismo, a livello locale e nazionale».

«Questa crisi ha dimostrato che l’intero turismo di montagna senza gli impianti di risalita non sta in piedi. Il decreto è una boccata d’ossigeno, ci stavamo lavorando da tempo con la Regione e i parlamentari piemontesi. Diamo lavoro in Piemonte a tremila persone, di cui mille a tempo pieno, in 50 stazioni sciistiche che senza di noi non ce la fanno. Con i fondi del decreto riusciremo a recuperare le spese sostenute tra autunno e inverno per l’allestimento e la preparazione delle nostre strutture, in attesa dell’apertura della stagione promessa e mai arrivata, purtroppo. Le nostre richieste sono state accolte: grazie a questi fondi, chi riuscirà, riaprirà la prossima stagione. Si tratta di una garanzia fondamentale per la ripartenza dell’intero turismo di montagna». È quanto dichiara Giampiero Orleoni, Presidente di Arpiet, l’associazione piemontese delle imprese esercenti trasporto a fune in concessione, che fatturano ogni anno quasi quasi 70 milioni, per una ricaduta sull’indotto pari a quasi un miliardo.

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