3 Dicembre 2010
Un tesoro di carta
Pinerolo. Alla scoperta della biblioteca storica dei Padri Oblati Maria Vergine Forse non molte persone sono a conoscenza del fatto che nella nostra città, in via Sommeiller 42, nella casa dei Padri Oblati di Maria Vergine si trova una storica e ricca biblioteca.
Sorta nel 1887 con lo scopo di accompagnare negli studi i novizi della Congregazione, comprende attualmente circa 60.000 volumi in corso di catalogazione e da circa un anno è aperta al pubblico dal lunedì al venerdì con orario 8,30 /12,00.
È una biblioteca di interesse eminentemente storico, particolarmente specializzata nel campo filosofico-teologico che raccoglie nel proprio patrimonio anche volumi antichi di particolare pregio, qui raccolti dalle case della Congregazione sia italiane che straniere.
La sua funzione primaria è ancor oggi quella di essere di supporto all’attività pastorale e ministeriale dei Padri Oblati, ma si rivela anche uno strumento privilegiato e di grande aiuto per tutte le ricerche che a vario titolo riguardano la Congregazione ed il suo Fondatore.
Nonostante la sua dichiarata specializzazione che discende dall’essere biblioteca di una congregazione religiosa, in essa sono conservati numerosi testi che trattano di una grande varietà di argomenti, a testimonianza di interessi che vanno ben oltre il campo teologico spirituale e che abbracciano in sostanza tutte le dimensioni della cultura e dell’arte.
Di notevole valore storico è la sezione dedicata al fondo del P. Lanteri, che comprende quanto al momento è stato ritrovato delle opere a lui appartenute le quali sono facilmente riconoscibili per avere il frontespizio contrassegnato con due tratti di penna o con la sigla T. (teologo) Lanteri, secondo le abitudini del loro possessore.
La presenza di questi diversi segni di proprietà ha reso possibile ricostruire quasi interamente la Biblioteca lanteriana, nonostante l’epoca turbolenta in cui visse il fondatore e le numerose vicissitudini che questi testi hanno dovuto subire nel corso di quasi due secoli.
Molto ampio è anche il catalogo delle opere a stampa del XVI secolo, le cosiddette cinquecentine, che comprende 135 esemplari. La più antica di queste, ma non certo la più preziosa, è una Bibbia latina realizzata per cura di Alberto Castellano, domenicano veneziano, arricchita da note di concordanza, da indicazioni sulle varianti testuali, dai prologhi di Girolamo e di Eusebio, da tavole che si propongono di indicizzare la “materia” trattata nel testo scritturale e dalle Interpretationes nominum Hebraicorum; essa venne stampata nel 1511 a Venezia nella tipografia di Lucantonio Giunta.
Il fondo dello studentato comprende invece le opere, in gran parte di carattere teologico, che fino agli anni precedenti il Vaticano II venivano utilizzate dai novizi durante la loro preparazione alla vita religiosa.
Anche tali opere offrono elementi di interesse specialmente dal punto di vista storico poiché costituiscono un ricco, articolato e completo esempio della ratio studiorum cioè della formazione teologica, liturgica, pastorale, apologetica e catechetica dei padri Oblati che nel tempo della Chiesa preconciliare si preparavano alla loro missione di predicatori e guide spirituali.
Tra le attività che il Padre Lanteri suggeriva ai suoi confratelli vi era poi come molti sanno la diffusione della buona stampa, ed è proprio con questo intento che, a cavallo tra le due guerre mondiali, nacque nel secolo scorso la cosiddetta Biblioteca circolante che oggi è nuovamente messa a disposizione di quanti ne siano interessati.
Essa, come potranno constatare i visitatori, è costituita da una nutrita raccolta di romanzi edificanti, biografie di santi e varie letture di evasione che ancora viene ricordata con affetto e nostalgia da quelli che erano le ragazze e i ragazzi di allora.
Non si può ancora non menzionare il ricco fondo musicale che comprende alcune migliaia di partiture tra cui si possono ritrovare composizioni note e meno note dell’epoca barocca e classica oltre a composizioni originali, scritte nel corso degli anni dai padri organisti per le esigenze liturgiche del santuario e dello studentato.
La biblioteca è stata inoltre oggetto di una ispezione effettuata nel settembre 2005 da tecnici della Regione Piemonte i quali hanno valutato in modo positivo l’efficacia e la qualità dei lavori di restauro effettuati nell’ala del palazzo appositamente adibita ad ospitare i volumi la cui sistemazione e conservazione è stata definita come “idonea”.
Infine un ultimo accenno al catalogo informatico, aggiornato mensilmente, che è consultabile sul sito dedicato alla Biblioteca digitando l’indirizzo www.omvbibliotecapinerolo.com e che offre a tutti la possibilità di visitare virtualmente la biblioteca e di verificare la presenza delle opere ricercate. I padri Oblati nell’offrire a tutti le ricchezze della loro biblioteca, auspicano che spossano essere in molti ad avvalersene…magari anche tra i cittadini di Pinerolo.
Paola Dema
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