23 Novembre 2011
Un piccolo “Mozart” piemontese (e figlio!)
In un cd torna viva la musica tastieristica sabauda del XVIII “Giacinto e Vincenzo Calderara e la musica tastieristica sabauda del XVIII secolo”. È il titolo di un cd made in Pinerolo ed edito da Tactus. Mario Stefano Tonda è l’esecutore dei brani al fortepiano. Paolo Cavallo ha curato il libretto. Li abbiamo incontrati in anteprima.
Come è nata l’idea di una serie di concerti che vi ha visti protagonisti e poi la realizzazione di un cd?
Davanti alla macchina del caffè! Correva l’anno 2008. Eravamo colleghi nell’Istituto alberghiero di Pinerolo. Conoscendoci un po’ è venuta fuori un’idea, figlia di una mia ricerca del 2006. Ho messo insieme alcuni fondi provenienti dalla Biblioteca Alliaudi, dalla Nazionale di Torino, e dall’archivio capitolare del duomo di Asti. Contiene 2000 pezzi catalogati di musica, in parte di musica cembalistica. Qui abbiamo trovato i nomi dei compositori che sono nel titolo dell’opera.
Chi sono Giacinto e Vincenzo Calderara che compaiono nel titolo dell’opera?
È una famiglia di musicisti di Borgoseisia del tardo 600. Giacinto (1729 -1803) fu una sorta di piccolo Mozart per la musica piemontese dell’epoca. A vent’anni anni dirigeva già la Cappella del duomo di Asti che era la seconda per importanza nel Piemonte, dopo la cappella regia di Torino. Vincenzo, suo figlio, va a studiare musica a Napoli, Torna ad Asti come vice maestro di Cappella insieme a suo padre ma muore di tisi nel 1802.
Pianoforte e fortepiano… quale è la differenza?
Il fortepiano è il pianoforte della fine del settecento. Oggi si usa il forte piano per indicare uno strumento più antico. Ma è una convenzione. Lo strumento utilizzato nella registrazione è di Mario.
Perché la scelta della casa editrice su “Tactus”?
È una casa editrice che si occupa quasi esclusivamente di musica antica e di musica italiana. Da anni è la casa discografica più importante in questo settore. Distribuisce in Europa e anche in America. All’inizio abbiamo prospettato l’opera come una serie di conferenze concerti. Da questi ne è venuto un “autoinvestimento”, così abbiamo realizzato il materiale per il cd.
Ci siamo fatti vivi con Tactus. Abbiamo mandato un demo e in quindici giorni ci hanno contattato. Erano molto interessati al progetto.
I loghi presenti sul retro del cd sono tre. Quello della Venaria Reale, quello del Comune di Calliano d’Asti e dell’Istituto dei Beni Musicali in Piemonte. Ce li spiegate?
L’Istituto, senza scopi di lucro, è presieduto da Alberto Basso, uno dei maggiori musicologi italiani del novecento. Abbiamo provato a chiedere a loro perché erano molto interessati a un patrocino senza fondi dell’opera. Segno della serietà dell’iniziativa. A Calliano abbiamo registrato il cd. In una chiesa, una vecchia confraternita, riadattata e polifunzionale. Il Comune ci ha messo a disposizione a costo zero la chiesa e ha persino bloccato la strada del paese per evitare il rumori di fondo del traffico. Il logo dunque non solo è doveroso ma anche un piacere. Il tutto è stata una sinergia che ha portato a una buona riuscita dell’opera. La Venaria reale si è aggiunta in coda e ci ha supportato nella realizzazione dell’opera. La copertina infatti è una stampa della Venaria stessa.
Il libretto è stato curato da Paolo Cavallo…
Abbiamo riversato all’interno l’esito delle ricerche di Paolo. In tutti i dischi ci sono. Ma sono note informative. In questo caso è un documento fondamentale. Una registrazione di questo tipo deve avere un corollario di questo genere.
Vita presenta in anteprima il vostro lavoro. Le prospettive ?
Il progetto deve essere ancora presentato ufficialmente probabilmente a marzo alla Venaria o alla Fondazione Accorsi. E La Venaria e Tactus si sono messi d’accodo tra loro per portare avanti il progetto di altri cd. Il nostro lavoro oprosegue indipendentemente da tutto.
Lo abbiamo già presentato a Piossasco e faremo una presentazione a Pinerolo.
L’approccio nei confronti di questi autori?
Non abbiamo voluto cambiare le cose per avvicinarci ai modelli che conoscevamo. La tentazione poteva essere quella di modificare la musica per renderla più forte. Abbiamo evitato questa tentazione.
Per vedere la video-intervista e ascoltare parte delle musiche rimandiamo al canale youtube di Vita e al sito www.vitadiocesanapinerolese.it.
Il cd è in vendita nei migliori negozi di dischi e in alcune librerie. Chi desiderasse prenotare l’acquisto di un cd può rivolgersi anche alla redazione di Vita negli orari di apertura.
Ives Coassolo.
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