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Cultura  

Pinerolo. I Sacri Monti in mostra a Palazzo Vittone

Pinerolo. I Sacri Monti in mostra a Palazzo Vittone

Domenica 5 maggio l’inaugurazione

Unire con un filo immaginario la terra con il cielo. Innalzare a Dio una preghiera che dalla vetta di un monte sembra risuonare ancora più efficace. Ascoltare il silenzio, entrare in una cappella e ringraziare per questo splendido dono. Con questo spirito l’Ufficio di Pastorale Giovanile e Vocazionale, l’Ufficio dei beni culturali della Diocesi di Pinerolo e Vita Diocesana hanno collaborato per portare a Pinerolo la mostra “Alzo gli occhi verso i monti…”. Quella che verrà esposta nelle domeniche di maggio a Palazzo Vittone (dalle ore 10,30 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 18,00), e che sarà inaugurata dal Vescovo domenica 5 maggio alle ore 15,30, è la mostra ufficiale preparata dall’Ente gestione dei Sacri Monti. Attraverso testi e immagini sono raccontate la storia e l’architettura dei nove Sacri Monti (Varallo; Crea, Orta, Ghiffa, Varese, Oropa, Ossuccio, Domodossola e Belmonte) presenti in Piemonte e Lombardia.
I Sacri Monti sono complessi devozionali sorti prevalentemente nell’Europa centrale (Germania, Austria, Slovenia, Polonia, Belgio, Olanda) e nel nord dell’Italia, tra la fine del Quattrocento e la prima metà del Seicento. Sono caratterizzati da un percorso che si sviluppa lungo il fianco di una montagna o di una collina e collega una serie di cappelle, che accolgono all’interno gruppi di statue che illustrano episodi evangelici oppure della vita dei santi. Le statue, che in alcuni Sacri Monti sono anche diverse centinaia, sono normalmente a grandezza naturale, frequentemente “vestite” con abiti veri. Le pareti delle cappelle sono solitamente affrescate con immagini che costituiscono lo sfondo dell’episodio e completano visivamente la scena illustrata dalle statue. Il tutto è un insieme armonico e coreografico, estremamente dettagliato e realistico.
Il percorso devozionale era (ma lo è tuttora), un momento di importante istruzione religiosa e morale: le scene raffigurate nelle cappelle costituivano una sorta di Bibbia illustrata ad uso delle classi più povere che non sapevano leggere.

 

I Sacri Monti: tesori di fede, arte e natura

 Fin dai secoli IV e V, periodo nel corso del quale sono costruite le prime chiese sui luoghi in cui visse Gesù, si sviluppa il pellegrinaggio dei fedeli in Terra Santa. Nei secoli successivi si intensificano i viaggi dall’Europa verso quelle terre e la devozione alle tombe dei martiri. Dopo l’anno Mille le grandi mete devozionali sono tre: la Terra Santa, luogo della vita, passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo, Roma, dove sono le tombe di San Pietro e di San Paolo ed infine Santiago di Compostela, sulla tomba dell’Apostolo San Giacomo Maggiore.

In questo contesto storico s’inserisce la figura di san Francesco d’Assisi (1182-1226) e soprattutto l’Ordine dei Frati Minori Francescani fondato nel 1209. Nel 1217, in occasione del Capitolo Generale, l’Ordine dei Frati Minori viene organizzato in “Province”. Nasce così la Custodia di Terra Santa: una provincia dell’Ordine dei Frati Minori che abbraccia l’area sud-orientale del Mediterraneo, dall’Egitto, ai Territori Palestinesi, Israele, Siria, Giordania, Libano, Cipro e l’isola di Rodi.

Nel 1229 i Francescani si stabiliscono a Gerusalemme e da loro nasce un’importante attività letteraria con testi ricchi di annotazioni storiche e tavole architettoniche e topografiche. Vengono in tal modo incoraggiati i viaggi dei fedeli europei verso i luoghi santi.

Le vicende storico-politiche accadute però nei secoli successivi cambiano profondamente la modalità del pellegrinaggio. Nel 1453 Costantinopoli è conquistata dai turchi ottomani comandati dal Sultano Maometto II e da quel momento aumentano enormemente i rischi per i viandanti diretti in Terra Santa. I pellegrinaggi si trasformano in una sorta di avventura estremamente pericolosa dalla quale si rischia di non fare più ritorno. I viaggi in Terra Santa praticamente scompaiono.

Di conseguenza, dalla seconda metà del Quattrocento iniziano a svilupparsi in Europa le cosiddette “pratiche devozionali sostitutive”, che consentivano ai fedeli di acquistare l’indulgenza (come quella che si sarebbe ottenuta recandosi a Gerusalemme) senza mettere a repentaglio la propria vita. Dalla devozione popolare nascono percorsi di fede verso alcuni significativi luoghi di culto, normalmente legati a precedenti episodi ritenuti miracolosi, sui quali sono costruiti nel corso degli anni chiese, cappelle e santuari.

È in tale situazione che alcuni frati francescani, sul finire del Quattrocento, di ritorno dopo anni trascorsi in Terra Santa, decidono di ricostruire fedelmente, sia dal punto di vista devozionale che topografico, i principali luoghi in cui nacque il cristianesimo. Padre Bernardino Caimi (?-1507), per alcuni anni guardiano del Santo Sepolcro a Gerusalemme, al suo ritorno in Italia progetta ed inizia nel 1486 la costruzione della Nuova Gerusalemme di Varallo Sesia con l’obiettivo di riprodurre la Gerusalemme reale. Contemporaneamente padre Tommaso da Firenze ordina la costruzione della Nuova Gerusalemme di Toscana a San Vivaldo di Montaione

Nascono i primi Sacri Monti in Italia: i fedeli non devono più recarsi in Terra Santa per l’indulgenza, ma possono pregare e seguire i cammini devozionali realizzati per l’occorrenza. Nei decenni successivi altri Sacri Monti prendono avvio sulle prime pendici delle Alpi piemontesi e lombarde con l’impegno e la professionalità di religiosi, artisti, artigiani ed una gran quantità di mano d’opera qualificata locale. Di grandissima rilevanza sarà nel panorama costruttivo dei Sacri Monti la figura di Carlo Borromeo (1538-1584). Fu il principale promotore di queste opere e morì proprio a Varallo dopo aver trascorso alcuni giorni in completa meditazione al Sacro Monte.

Nell’ultimo decennio del Millecinquecento vengono iniziati i lavori dei Sacri Monti di Crea, Orta e Ghiffa, seguiti, nella prima metà del Seicento da Varese, Oropa, Ossuccio, e Domodossola. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono stati quelli di Belmonte e di Montà d’Alba.

Questo immenso patrimonio religioso, storico e artistico è stato in parte dimenticato per quasi tutto il XX secolo. Venne riscoperto grazie alle visite effettuate nel corso del suo lungo pontificato da Papa Giovanni Paolo II al Kalwaria Zebrzydowska (Polonia), un Sacro Monte molto caro fin dall’infanzia a Karol Wojtyla. I pellegrinaggi del Pontefice, e soprattutto le sue parole, hanno ridestato l’interesse per tutto il vasto panorama storico-artistico-devozionale dei Sacri Monti.

Un capillare studio ha permesso di elaborare e di concludere nel 2001 un censimento a livello europeo dei Sacri Monti e di analoghe strutture (Calvari e Complessi devozionali). Nel frattempo, alcuni Sacri Monti di Piemonte e Lombardia sono stati inglobati all’interno di riserve e parchi naturali regionali. Nel 2003 l’UNESCO ha inserito i nove più importanti Sacri Monti di Piemonte e Lombardia nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Due anni dopo, è stato creato il Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi Devozionali Europei, situato a Crea, che promuove studi, convegni e pubblicazioni sull’argomento.

 

Ossuccio. Cappella della visitazione
Ossuccio. Cappella della visitazione

I nove Sacri Monti tutelati dall’UNESCO

VARALLO, fondato nel 1486 conta 45 cappelle e 5 lungo la salita da Varallo al Sacro Monte. Il tema delle cappelle è la vita e la passione di Gesù.

Dal punto di vista artistico-scenografico e religioso è il più ricco ed affascinante dei Sacri Monti italiani. Il percorso devozionale parte dalla Chiesa della Madonna delle Grazie in Varallo, si snoda lungo il fianco della montagna ed entra all’interno del Sacro Recinto dove si trovano le 45 cappelle. Sono state realizzate alcune aggregazioni edilizie di particolare fascino: Betlemme, Nazaret, la piazza dei Tribunali. Punto conclusivo dell’itinerario è il Santuario dedicato all’Assunta, realizzato sulla sommità dell’altura che domina la vallata del Sesia. Tra i numerosi pittori, scultori ed architetti che qui – e in altri Sacri Monti – hanno lavorato si citano Gaudenzio Ferrari, Bernardino Lanino e Tanzio da Varallo.

CREA, fondato nel 1589 conta 23 cappelle incentrate sulla vita di Maria e 5 romitori.

Il percorso devozionale offre ai fedeli il tema dell’esaltazione mariana, attraverso la meditazione dei Misteri del rosario e culmina nella straordinaria cappella dell’Incoronazione di Maria, più nota come “Il Paradiso”, la quale, con oltre trecento statue è tra le più complesse di tutti i Sacri Monti. Parte integrante del Sacro Monte è il Santuario che ospita la statua lignea della Madonna col Bambino.

ORTA, fondato nel 1590, conta 20 cappelle che illustrano la vita di San Francesco.

Il Sacro Monte è collocato sulla sommità di un’altura dalla quale si apre una vista incomparabile sul Lago d’Orta e sull’isola di San Giulio.

GHIFFA, fondato nel 1591, conta tre cappelle dedicate alla Santissima Trinità. Di notevole interesse il porticato della Via Crucis, con 14 arcate corrispondenti alle stazioni della Passione di Cristo e il miracoloso affresco settecentesco, all’interno del santuario, rappresentante la Trinità mediante la riproduzione per tre volte della stessa immagine di Cristo.

VARESE, fondato nel 1604, propone nelle sue 14 cappelle i misteri del rosario.

Il quindicesimo mistero, l’Incoronazione di Maria Santissima, si trova all’interno del santuario di Santa Maria del Monte, dove la statua della Madonna venne incoronata nel luglio del 1739.

OROPA, fondato nel 1620, propone la meditazione della vita di Maria in 12 cappelle più 5 preliminari.

Il Sacro Monte, realizzato a circa 1.200 di quota, unitamente alla secentesca Basilica – che accoglie la statua lignea della Madonna nera – è considerato il più importante luogo di culto mariano dell’intero arco alpino. Le edicole presentano piante di differenti tipologie e sono disposte lungo il percorso devozionale che sale a zigzag fino alla sommità del monte, dove è stata eretta la splendida cappella dell’Incoronazione di Maria o cappella del Paradiso.

OSSUCCIO, fondato nel 1635, propone i misteri del rosario in 14 cappelle. Una singolarità costruttiva sono alcuni pronao che coprono tutta la larghezza della via di ascesa. Sulla sommità, all’interno del santuario della Madonna del Soccorso, è posizionata l’ultima edicola: l’Assunzione di Maria.

DOMODOSSOLA, fondato nel 1656, è caratterizzato dalle 15 cappelle del Calvario

La realizzazione del Sacro Monte è stata voluta dai Padri Cappuccini per consentire ai pellegrini di rivivere la Passione di Cristo. Il Santuario del Crocifisso, sebbene sia stato realizzato per primo, costituisce la tappa finale della Via Crucis ed ingloba 4 cappelle.

BELMONTE, fondato nel 1712, racconta la passione di Cristo in 13 cappelle. Il percorso devozionale parte da Valperga e percorre l’antica via pedonale detta “via dei tabernacoli”; nella seconda metà del percorso si trovano quindici edicole raffiguranti i Misteri del rosario. Alla sommità della collina e nelle immediate vicinanze del Santuario, realizzando un percorso “ad anello”, sono state costruite le cappelle che illustrano la Passione di Gesù.

Francesco Mottura

 

 

ORARI della mostra

La mostra, allestita a Palazzo Vittone (piazza Vittorio Veneto 8, Pinerolo) è aperta nelle domeniche 5, 12, 19 e 26 maggio dalle ore 10:30 alle 12 e dalle 15:30 alle 18. L’inaugurazione è prevista per domenica 5 maggio, alle 15:30.

Per info: 3397732583

 

 

 

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