Si tratta della seconda opera di Massimiliano Colucci, medico e giornalista di Padova. Nel 2010 ha esordito come scrittore con la raccolta “Poco meno degli angeli”. Con La mela e altri peccati poco originali, edita da Il Poligrafo, il medico-scrittore propone un’altra raccolta “originale” di racconti. In totale sono 17 e ciascuno di essi porta titoli evocativi e accattivanti, che richiamano l’attenzione sui temi trattati: dimenticanza, memoria, angoscia, pianto, riso, il suicidio, l’alcolismo, il sesso, la letteratura, il giornalismo, l’aborto, la medicina…
Storie che dimostrano il sano realismo e la profondità, spesso ironica, dell’autore, oltre a dar voce a porzioni di vita – i tanti personaggi che le abitano: medici, madri, giornalisti etc – e a dettagli minuscoli, le trasgressioni insignificanti di cui nessuno parla mai. I racconti, o groviglio di vite, si susseguono uno dopo l’altro, diversi i protagonisti: giornalisti, madri, mariti, medici, pendolari, scrittori, sacerdoti, adolescenti etc, ma un aspetto unisce tutti loro in quanto uomini: il peccato. Qui risulta importante la personale scrittura dell’autore. Di primo acchito può risultare fastidiosa, sfacciata difficile ma se ci si abitua, la si scoprirà puntuale, delicatissima, portatrice di riflessioni illuminati in grado di toccare senza banalità e nemmeno moralismi il problema fondamentale del peccato, che riguarda appunto ogni uomo. Realtà che ci condanna e ci relega, rendendoci vittime irreprensibili dei nostri sensi, incidendo in maniera irreversibile sulla nostra vita e su quella degli altri.
Un libro, dunque, che sin dal primo racconto “La mela”, fino all’ultimo “Peccati poco originali”, risucchierà il lettore in un vortice di luoghi, vite, ambienti come quello medico – inciso: ove a tratti ricorda “Corpi e anime “di Maxence Van der Meersch -, per aiutarlo a capire il cuore dell’uomo (biblicamente inteso); di conseguenza se stesso.
Daniele Barale
Massimiliano Colucci, La mela e altri peccati poco originali, Il Poligrafo editore.