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Cultura  

Le pergamene dell’Archivio escono allo scoperto

Le pergamene dell’Archivio escono allo scoperto

Dal 15 ottobre al Museo Diocesano una mostra di documenti mai esposti al pubblico Da tempo l’archivista della curia, il professor Aurelio Bernardi, desiderava mettere in campo le pergamene custodite in diocesi per mostrarle al pubblico. Ora il desiderio viene realizzato al Museo Diocesano, a cura dell’ufficio Beni Culturali, auspice anche il canonico Giorgio Grietti che ha messo a disposizione alcuni pezzi tratti dall’archivio capitolare di San Donato. La scelta dei documenti è stata piuttosto faticosa. Si trattava di scegliere tra i documenti “importanti” e quelli più “belli” dal punto di vista della grafia e della composizione. Una quarantina in tutto, tra cui uno copioso del 1754, una bolla pontificia di Benedetto XIV (Prospero Lambertini), il papa che ha eretto la diocesi di Pinerolo (1748), che consta di novanta pagine riccamente ornate con motivi baroccheggianti ad ogni inizio di pagina la cui scrittura viene definita come “bullatica” o “Littera Sancti Petri”. A ritroso, vediamo il documento più antico. Si tratta di una bolla del vescovo Cuniberto di Torino, circa alcuni privilegi concessi alle diverse chiese delle valli di Susa e di Pragelato. Scritta in latino, corrisponde alla data 1065, con le firme dei vari prelati e notai e porta il sigillo grafico del vescovo con il nome del patrono della diocesi torinese San Giovanni Battista, circoscritto e inquadrato dalla croce. Per gli altri documenti rimando al catalogo “Immagini & Studi” del Museo Diocesano che viene pubblicato per l’occasione con dovizia di interessanti ed inedite riproduzioni fotografiche. Suscitano emozioni, cito ancora, alcune bolle pervenuteci con i sigilli di piombo dei pontefici, sigillo con impresso il volto degli apostoli Pietro e Paolo nel recto e il nome del papa sul verso. Così per la bolla emanata da Rodrigo Borgia, papa Alessandro VI, che concede la facoltà di assoluzioni da scomunica per casi in appello a favore dell’Abbazia di Santa Maria (1498), o la pergamena di Pio V (il piemontese Ghislieri) del 1567 che autorizza a deporre l’abito monacale, o ancora quella di Leone XII per la concessione dell’indulgenza plenaria alla visita della cattedrale di San Donato (1828). In sintesi i documenti riguardano comunicazioni ufficiali e toccano la già citata abbazia di Santa Maria, il monastero di San Francesco, il capitolo della cattedrale, le nomine a vescovo di Pinerolo, diritti e benefici. Il più recente reca la nomina di monsignor Pier Giorgio Debernardi, 7 luglio 1998, e, fatto piuttosto raro, reca la firma autentica, oltre il sigillo papale, di Giovanni Paolo II.
La mostra sarà inaugurata sabato 15 ottobre alle ore 17. resterà visibile tutte le domeniche dalle dalle ore 10.45-12 e 16-18.

Mario Marchiando Pacchiola Le prime due pagine della bolla emanata da papa Benedetto XIV per l'unione del beneficio della pievania di Miradolo al Capitolo di San Donato

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