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Cultura  

L'artista francese Jean Paul Charles parteciperà alla Turin Marathon

L'artista francese Jean Paul Charles parteciperà alla Turin Marathon

Il 17 novembre tra gli atleti impegnati nella Turin Marathon ci sarà anche un artista. Non per ritrarre o fotografare l’evento ma per parteciparvi in prima persona. E, in qualche modo, trasformarlo.

Jean Paul CharlesSi tratta di Jean Paul Charles, francese di nascita e pinaschese di adozione. Per lui, artista apprezzato (dall’8 al 10 novembre parteciperà con la galleria SB Art di Torino alla rassegna di arte contemporanea “The Others“) e in gioventù in forza alla nazionale militare di atletica d’oltralpe, è l’occasione di unire due passioni: l’arte e lo sport.

«Questa iniziativa è una testimonianza di vita. Lo sport mi fa stare bene con me stesso ma anche con gli altri. L’arte invece mi inquieta e mi ha sempre turbato. È un punto interrogativo. Ora, a 46 anni, ho trovato il giusto equilibrio psicofisico per raccontare e mettere insieme questi due lati di Jean Paul».

La sua gara sarà gara vera. E per questo ha seguito un rigoroso percorso di allenamento. «Mi sono dovuto disintossicare perché per anni ho dipinto con spray, catrami e colori tossici. Mi alleno da più di un anno e mezzo per poter tornare ad essere un atleta. Tante volte ho pensato: “non ce la farò mai!”. Poi, giorno dopo giorno, e grazie anche ad un “aiuto dall’alto”, sono tornato in forma. Per il 17 novembre voglio star bene ed essere pronto».

Per Jean Paul «Arte e sport sono molto simili. Cambia però la preparazione. Nella corsa se non ti alleni diventi “vecchio” e non ti muovi più; al contrario nella pittura più si invecchia più si diventa “potenti” anche senza allenamenti. Attenzione però: anche nella pittura all’inizio ci vuole rigore, studio e tanto esercizio per imparare il disegno e le tecniche. Se poi il cielo ti dà il “dono” ce l’avrai per tutta la tua vita e sarà una croce. Non è un gioco l’arte!».

Curiosamente, per anni, Jean Paul ha dipinto volti umani utilizzando le impronte delle scarpe da corsa. «Adesso mi ritrovo a correre e dipingere insieme. L’Arte ha sempre collegato gli eventi della mia vita: c’è stato il “viaggio” su Facebook dove ogni account era una persona fisicamente reale; poi le “Poesie Pneumatiche” iniziativa nella quale, con il mia amico poeta Ivan Fassio, ho fatto diverse performance. E ora la maratona. Anzi, nelle mie ultime esibizioni artistiche ho iniziato a correre davanti il pubblico!».

Jean Paul si misurerà agonisticamente con gli altri partecipanti quindi, ma lungo il percorso, in accordo con il comitato di organizzazione della maratona, eseguirà una serie di operazioni artistiche estemporanee.

Oltre alla divisa con i loghi e i colori di Vita Diocesana, SB Art e “il Podio”, Charles indosserà anche “Helmet Cam”, una micro telecamera fissata sul cappello che riprenderà in soggettiva tutto il percorso. «Questa performance – spiega Ivan Fassio, che segue da tempo il percorso artistico di Jean Paul – sarà documentata con un video realizzato in collaborazione con “Fannidada”.

L’esposizione di una serie fotografica e una mostra personale delle opere realizzate durante gli interventi alla Maratona si svolgerà poi alla Galleria SB Art di Via Della Rocca a Torino e il video sarà presentato alla Galleria Oblom».

Dunque una performance a tutto campo, unica nel suo genere e dal forte impatto culturale per dare una scossa al mondo dello sport ma soprattutto a quello dell’arte, spesso rinchiuso in strette e autoreferenziali cerchie di addetti ai lavori.

«La cultura non è la pittura, la musica, il ballo o lo scritto – è la convinzione di Jean Paul –. La cultura è una filosofia di vita per l’uomo, per stare bene con gli altri e vivere con intelligenza.

Il mio mezzo di comunicazione è la pittura e lo uso come scrittura per provare a guarire l’uomo mostrandogli un’utopia: una società sana e intelligente, composta dal muratore, dal calzolaio, dal panettiere, dalla cassiera del Carrefour, dal giornalista… ma anche dai poeti!

Credo che quando l’industria non darà più il pane all’uomo, l’unica possibilità sarà quella di andare a nutrire l’anima dai poeti. A loro si chiederà la strada per il bello. Per questo corro. Per questo dipingo».

Le aspettative di Jean Paul Charles per questo evento? Ancora una volta spiazzanti: «una buona birra ben fresca, meglio se e scura doppio malto! Scherzi a parte mi piacerebbe molto affrescare una chiesa».

P.R.

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