16 Febbraio 2015
In un libro l'identikit del giornale diocesano

16 febbraio 2015
Nel voluminoso lavoro di don Giorgio Zucchelli si parla anche di “Vita”
Più di 500 pagine per raccontare i giornali diocesani. Un lavoro articolato e approfondito quello di don Giorgio Zucchelli, direttore de “Il Nuovo Torrazzo” di Crema e già presidente della Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) dal 2005 al 2010. Proprio grazie a questo incarico nazionale ha potuto conoscere direttamente e da vicino una realtà che conta, ad oggi, 194 testate. Il titolo del libro “Il settimanale diocesano questo sconosciuto”, edito per i tipi della Libreria Editrice Vaticana, sottolinea non senza una vena polemica, la poca considerazione di cui queste pubblicazioni godono nei media e nelle istituzioni nazionali. Eppure sono, sul territorio italiano, una presenza viva con una tiratura complessiva di oltre 800.000 copie settimanali. Zucchelli traccia una panoramica d’insieme sulla storia dei giornali diocesani, partendo dal Movimento Cattolico Italiano dell’Ottocento nel quale molti di essi affondano le radici. Poi una dettagliata fotografia dei periodici attualmente esistenti in Italia, regione per regione, e delle loro diverse tipologie. Infine un breve “excursus” sul pensiero della Chiesa a riguardo dei media: dalla “Etsi Nos” di Leone XIII, la prima enciclica che ha promosso la stampa cattolica, al Concilio Vaticano II e al recente messaggio di papa Francesco.
Per i giornali diocesani ne viene un identikit ben preciso.
Testate che s’appassionano per la difesa e la promozione dei valori cristiani, sia quotidianamente che in occasione di specifiche iniziative, come il Referendum sulla Legge 40 del 2005. L’autore dedica molto spazio a dimostrare che i giornali diocesani devono essere innanzitutto giornali d’informazione, perché il racconto della vita di un territorio, illuminata dalla fede, fa crescere nell’opinione pubblica, una certa visione della realtà e della storia. Inoltre, giornali di opinione per diffondere direttamente e testimoniare i valori umano-cristiani. Giornali, infine, di servizio di cui la gente di un territorio finisce per non poterne fare a meno. Il tutto per dimostrare che è ancora possibile una forte presenza dei media diocesani, anche in questo periodo di crisi.
E non manca un riferimento a “Vita” che lo stesso don Zucchelli ha seguito nel momento dell’ideazione e che ha visto nascere. Nel capitolo dedicato al Piemonte, scrive: «L’ultimo accenno di questo capitolo lo riservo al mensile più giovane dell’intera regione “Vita diocesana Pinerolese” della Chiesa di Pinerolo, fondato nel febbraio 2009. È la prima “free press” cattolica del Piemonte (terza nella Fisc), distribuita gratuitamente in 15.000 copie nel territorio della diocesi. È nata per volere del vescovo Pier Giorgio Debernardi come supplemento alla trimestrale “Rivista diocesana Pinerolese” allo scopo di riequilibrare il settimanale locale “L’eco del Chisone”, nato diocesano, ma resosi praticamente indipendente negli ultimi tempi (da anni la Chiesa di Pinerolo cede in affitto la testata alla cooperativa che lo gestisce)».
Zucchelli spiega poi le motivazioni che hanno determinato la nascita di Vita (dal 2010 testata autonoma registrata al tribunale di Pinerolo): «Il vescovo, non avendo praticamente voce in capitolo sulla testata ceduta in affitto dalla diocesi e non trovandovi un’adeguata informazione sulla Chiesa locale, ha deciso di affiancarle un mensile (attualmente quindicinale, n.d.r.) di carattere ecclesiale. Il caso – che come presidente della Fisc ho seguito personalmente – dimostra come la diocesanità non sia sempre scontata nei nostri settimanali».
Sulla “diocesanità” delle testate Zucchelli torna anche in uno dei capitoli conclusivi. «Il vescovo – scrive l’autore – è il garante del periodico della sua Chiesa a tre livelli. Innanzi tutto vigila perché la testata mantenga una linea ecclesiale e non semplicemente laica, disattendendo alle sue responsabilità per l’evangelizzazione […]. Compito del pastore, in secondo luogo, è quello di garantire che il settimanale mantenga una corretta ortodossia. Che cioè si faccia promotore dei valori cristiani secondo le indicazioni della chiesa. […] Il terzo livello che il vescovo garantisce è la conformità della testata diocesana alla linea pastorale di cui è espressione. In questo caso il settimanale è chiamato a concretizzare la diocesanità che è la ragione del suo stesso esistere».
Con questa pubblicazione don Zucchelli offre alla Chiesa e ai giornali diocesani un ottimo strumento di studio e di lavoro. Pagine da leggere e rileggere. E non solo per gli “addetti ai lavori”.
P.R.
IL SETTIMANALE DIOCESANO. QUESTO SCONOSCIUTO, Libreria Editrice Vaticana, pp. 508, € 20,00
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