31 ottobre 2013

Halloween (All Hallows Eve= la vigilia di tutti i santi) viene creduta comunemente una festa “americana” ed è vero che da noi è stata diffusa tramite l’ importazione di vignette targate USA, a cominciare dai Peanuts, le strisce nelle quali Charlie Brown e i suoi amici, travestiti da spettri, vanno in giro a chiedere dolci. Tuttavia questa festa è stata introdotta negli Stati Uniti dagli emigranti europei, soprattutto irlandesi, nel XVIII secolo ed èben radicata nel folklore del vecchio continente, Italia compresa.

I Celti, in questi giorni che segnavano la fine del semestre estivo e l’ inizio di quello freddo, ricordavano i loro morti e questa festa chiamata Samhain in irlandese e Samonios in gallico continentale era un momento magico, in cui le frontiere tra il nostro mondo e l’ Altro Mondo si indebolivano e in cui le leggi naturali e le convenzioni del reale erano sospese. I morti potevano tornare tra i vivi, le porte misteriose erano aperte…
In seguito Samonios, come altre feste pagane, fu “cristianizzata” o meglio ne venne adottata la data, radicata nelle abitudini popolari, per ricordare i santi cristiani, anche quelli anonimi (nei primi secoli della cristianità ricordati dopo Pentecoste). Il giorno seguente venne dedicato al suffragio dei defunti.
Fu l’episcopato dei Franchi a favorire la festa di Ognissanti nell’ XVIII secolo, soprattutto per opera di Alcuino, consigliere di Carlo Magno. L’ imperatore Ludovico il Pio la estese ulteriormente ed essa fu poi istituita in modo definitivo dal Papa nel secolo X.
La festa celtica non aveva un carattere triste perché il contatto con i defunti aveva aspetti confortanti e rassicuranti: ribadiva la continuità della stirpe, rinsaldava la tradizione e i legami affettivi tra vivi e scomparsi, faceva capire che non tutto finisce con la morte fisica e che vivi e morti formano una comunità, anticipando un po’ il concetto cristiano di comunione dei santi.
Ancora oggi in Irlanda il camposanto non è considerato un luogo lugubre: durante la ricorrenza dei defunti è pieno di lumini ed ha un certa aria di festa familiare. In Bretagna a Ognissanti si lasciano aperte le porte delle case: sul tavolo sono pronti latte e sidro per le anime infreddolite mentre un grosso ceppo, il “ceppo delle anime”, brucia allegro. In Scozia si accendono fuochi sulle colline e la gente ci gira intorno in senso orario, come il cammino del sole.
In Piemonte non era ignota, in passato, l’usanza della zucca (o della rapa) svuotata, intagliata ed esposta con un lumino dentro. Alcune persone inoltre si travestivano da fantasmi. Nelle campagne tale abitudine si conservò fino agli anni cinquanta e molti se la ricordano ancora. In provincia di Varese esisteva la “festa delle zucche”. Zucche intagliate venivano appese all’ esterno delle case o agli alberi. Usanze analoghe si riscontrano anche in provincia di Pavia, in Veneto e in Romagna.
In Piemonte era abituale lasciare un piatto di castagne bollite sul tavolo affinché le anime dei defunti (che ritornavano non viste nelle loro case) se ne cibassero. Con una fiaccolata si riaccompagnavano poi le anime fino al limite del bosco dove doveva trovarsi il passaggio per l’al di là. Si è persa invece la tradizione dei “ciciu”, bambocci di pasta dolce cotti al forno, mentre solo a Fossano si fanno ancora i mustaccioli, dolci di pasta zuccherata intrisi di mosto.
Ognissanti (o Samonios o Samhain o Halloween che dir si voglia) ha quindi anche radici nostrane. Qualche comune del Piemonte ha intelligentemente recuperato la tradizione locale mettendo in piazza zucche vere e maschere rigorosamente subalpine. Del resto il comune di Milano da anni celebra Samonios con concerti all’aperto e spettacoli davanti al Castello Sforzesco.
Connessa alla fine delle celebrazioni di Samonios era la chiusura dell’anno agricolo: scadevano i contratti di fittanza. In quel periodo si facevano quindi molti traslochi e di questo è rimasta una traccia nella festa di San Martino dell’ undici novembre e nelle espressioni popolari “fare San Martino”, nel senso di andarsene.

Luisa Paglieri

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