14 Marzo 2012
Dante deve lasciare le scuole?
In aula rimarrebbe solo l’ignoranza L’associazione per i diritti umani Gherush92 richiede con forza “al Ministro della Pubblica Istruzione, ai Rabbini e ai Presidi delle scuole ebraiche, islamiche ed altre di espungere la Divina Commedia dai programmi scolastici ministeriali”. Questo perchè Dante è considerato razzista, antisemita, omofobo e padre dunque di tutte queste tendenze presenti in Italia. “Razzismo istituzionale mascherato da arte”, recita il sottotitolo dell’articolo comparso sul sito dell’associazione il 6 gennaio scorso. La dose è ricaricata in un articolo del 29 gennaio in cui si imputano a Dante i motivi ideologici che portarono nel Novecento alla Shoah. Tralasciando il parallelismo un po’ azzardato e storicamente inesatto (tra i tanti filosofi, letterati e artisti che i Nazisti hanno preso a modello il Guelfo fiorentino non compare),se seguissimo questa linea sarebbe bene escludere anche Omero, Aristotele, D’Annunzio, Carducci e buona parte della nostra cultura Occidentale.
Insomma Dante, con tanti altri, dovrebbe fare i bagagli e abbandonare le scuole. Insieme al crocifisso. E alla cultura. Insomma l’unica cosa che albergherebbe e si aggirerebbe ancora per le aule sarebbe un fantasma, quello dell’ignoranza, che ormai nel nostro bel Paese vive da padrona incontrastata.
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