2 Marzo 2015
Arredamento. Luce, calore e umidità sono i principali nemici della carta stampata

02 marzo 2015
Biblioteca domestica: qualche consiglio per conservare i libri
Anche se la tecnologia sembrerebbe spingere verso una sua progressiva emarginazione il libro tutt’oggi rimane uno strumento eccezionale almeno per la durata: a differenza dei supporti più tecnologici la vita di un libro correttamente conservato è nell’ordine dei secoli. D’altronde senza i supporti scritti su papiro, pergamena e poi carta, probabilmente, la civiltà umana avrebbe assunto un altro aspetto.
Anche i volumi ospitati nelle case, senza essere Bibbie del Gutenberg, con qualche semplice accorgimento possono mantenersi più sani e più belli.
Tenendo conto che i libri sono composti da diversi materiali (carta, cartone, tessuto, colla, ma anche cuoio) di origine organica occorrerà prestare attenzione all’ambiente nel quale vengono conservati: umidità, luce e temperatura possono risultare assai dannosi per le biblioteche anche piccole come quelle domestiche.
Le componenti dei libri sono organiche per cui rischiano di diventare un ricettacolo di microorganismi i quali per prosperare necessitano di una certa quantità di acqua, normalmente quella atmosferica. Se in un ambiente l’umidità relativa (quella misurata comunemente dagli igrometri) supera il 60% la probabilità che i libri vengano attaccati da batteri e funghi diventa piuttosto alta, soprattutto qualora all’umidità si associ una temperatura superiore ai 16-20°. Inoltre un alto grado di umidità relativa potrebbe accelerare processi di degradazione chimica (in particolare l’idrolisi) a carico della cellulosa di cui è composta la carta.
I libri vanno conservati in una stanza con umidità relativa intorno al 45-60%. In un ambiente troppo secco la carta, disidratata, diverrebbe friabile per cui è bene non tenere i libri in prossimità di fonti di calore. L’ambiente ideale avrebbe bisogno di una temperatura compresa tra 18 e 20° o almeno, grazie a un buon isolamento termico delle mura e degli infissi, nel quale le variazioni termiche fossero limitate.
Anche la luce può risultare dannosa per i libri poiché è costituita da una serie di radiazioni molto ricche di energia e, pertanto, capaci di scatenare sulla carta delle reazioni fotochimiche tali da degradarla.
Certo non si potrà leggere al buio (buio che tra l’altro è un fattore secondario di proliferazione dei microorganismi) ma, siccome nella luce solare è notevole la presenza delle radiazioni più nocive, quelle ultraviolette, per attenuare i danni sui libri, sarà buona regola schermare con delle tende o pellicole apposite le finestre delle stanze in cui sono conservati.
Buona pratica è poi quella di spolverare i libri con un pennello morbido.
Dopo tutti questi consigli, non dimenticate, però, che prima di tutto i libri vanno letti perché come diceva Joseph Brodsky: «Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli».
Sara Rostagno
LASCIA UN COMMENTO
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *