Il 27 giugno la presentazione del nuovo libro del generale Marizza Diecimila ufficiali italiani catturati dai britannici sui campi di battaglia africani durante la seconda guerra mondiale furono rinchiusi a Yol, in India, alle pendici dell’Himalaya. Dopo l’8 settembre 1943 la guerra civile italiana arriva anche a Yol: i fedeli a Mussolini fondano la “repubblica fascista dell’Himalaya” che resta in vita fino al 1947, i badogliani, nonostante la cobelligeranza, restano anch’essi dietro i fili spinati fino al 1947. Spietatezza britannica? Non solo: il sospetto agghiacciante è che sia stato lo stesso governo italiano a richiedere a Londra la loro detenzione fino a dopo il referendum istituzionale del 2 giugno 1946: avevano giurato fedeltà al Re e pertanto avrebbero votato in massa per la monarchia. Una triste storia in cui si intrecciano eroismi e viltà, generosità e furbizia ma anche impegnative ascensioni alpinistiche sulle cime fino ad allora inviolate dell’Himalaya ed interessanti escursioni in Tibet, concesse dal nemico-alleato previa promessa di ritornare nel campo di prigionia.
Questa pagina poco nota della nostra storia è raccontata nel libro “10.000 ITALIANI DIMENTICATI IN INDIA”. L’autore, il generale Gianni Marizza, lo presenterà in anteprima a Pinerolo mercoledì 27 giugno, alle ore 21.15 presso Circolo Sociale 1806 (Via Duomo 1). Introducono Dario Seglie, Direttore del Civico Museo di Archeologia e Antropologia di Pinerolo, ed Enrico Comba, Docente di Antropologia Culturale, Università di Torino, Vice Direttore del Museo di Pinerolo.
L’ingresso è libero.