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Cultura  

21 idee per stare bene. Verso un'agenda politico-culturale

21 idee per stare bene. Verso un'agenda politico-culturale

Una recensione del volume a più mani “21 idee per stare bene. Verso un’agenda politico-culturale” (Santelli Editore, 2024), curato da Gennaro Ponte.


Metti un giovane studioso che in testa alla sua introduzione ricorda le parole di Norberto Bobbio, “il compito degli uomini di cultura è più che mai oggi quello di seminare dubbi, non già di raccogliere certezze” e 21 autori e autrici che vengono da lui coinvolti per cucire insieme punti di vista su tre parole cruciali, ossia politica, cultura e sviluppo: il risultato è il volume “21 idee per stare bene. Verso un’agenda politico-culturale” uscito ad agosto di quest’anno per i tipi di Santelli Editore. Gennaro Ponte, assistente sociale specialista, specializzato in direzione e diritto della salute, già componente della Consulta “pari opportunità e diritti umani” del Comune di Rende e autore di “La Casa non a caso”, scrive: “la presente collettanea si propone come una serie di richieste, formulata dagli Autori e dalle Autrici, in maniera più o meno diretta, di assumersi talune responsabilità, rivolta a chi è chiamato, in forza di un madato elettorale, a predere decisioni vincolanti”. Nella sua prefazione il prof. Maurizio Franzini, tra l’altro già Presidente dell’Istat introduce un simile, affacinante, vasto programma, partendo dal domadarsi, da economista di vaglia qual è, il rapporto tra le tre parole col benessere e cosa si intenda con esso dando atto dell’importanza di rifletteci sotto plurimi punti di vista. La post fazione della sociologa Ida Rende fornisce, in conclusione una mappa  per la lettura in cui, fungono da punti cardinali, il senso del confine in cui si contaminano i diversi approcci e le contaminazioni stesse tra spazi, argomenti e visioni. Tra riflessioni su innovazioni sociali, analisi sul PIL, comunità energetiche, felicità, approccio olistico, il corpo, la pratica fisico-sportiva, il welfare aziendale, il soggetto nel mondo del lavoro, lo sviluppo economico, la solidarietà l’intelligenza artificiale, si dipana questo vero e proprio sussidio per la formazione alla cittadinanza consapevole che non omologa gli interventi ma li affianca in una sorta di continuum in dialogo gli uni con gli altri fin anche quasi a toccare la dimensione della sana disputa. Chi sono questi autori?

  • Tommaso Francesco Anastasio psicologo e mental trainer
  • Sonia Arena, laureanda in management delle attività sportive e motorie per il benessere fisico
  • Franco Balbo sociologo quantitativo
  • Manuela Bevacqua avvocato e autrice di diversi libri
  • Jacky Ceroi ingegnere dell’imprenditoria sociale
  • Nicole D’Angelo responsabile divisione ricerca di un’associazione con master in economia sociale e solidale
  • Guglielmina Falanga dottorato di ricerca con menzione in studi Andini
  • Maria Pia Funaro ingegnere per l’Ambiente e il Territorio
  • Silvio Gambino già ordinario di Diritto Pubblico Comparato
  • Roberto Garritano consulente del lavoro
  • Vincenzo Grenci psicologo e psicoterapeuta
  • Luigi Grananta ingegnere informatico
  • Laura Guido psicologa e psicoterapeuta
  • Pier Luigi Lando medico
  • Francesco Lo Giudice docente a contratto di sociologia generale,
  • Adriana Lombardo filosofa e autrice di diverse pubblicazioni
  • Giorgio Marcello docente di politica sociale e metodologia della progettazione sociale
  • Sabrina Marchese avvocato
  • Patrizia Notaro dottoressa in neuroscienze e counsellor
  • Giovanna Pace assistente sociale
  • Romolo Perrotta insegnante
  • Ilaria Primerano tecnologa
  • Gianfranco Rebora professore emerito di organizzazione e gestione di risorse umane e già rettore universitario
  • Fiorella Stella project manager sul tema comunità energetiche
  • Luciana Taddei ricercatrice

Il contributo di Giancarlo Chiapello

Compare tra questi 21 scrittori Giancarlo Chiapello, saggista, analista politico, direttore dell’ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Pinerolo che ha sviluppato il suo contributo sul tema “Sviluppo tra dottrina e laicità” che parte dal salvaguardare le tre parole del titolo dal rischio rappresentato dalle ideologie prendendo le mosse dalla distinzione tra “sviluppo” e “progresso” alla luce dell’enciclica Populorum progressio di San Paolo VI: tra l’altro fa una particolare riflessione tra un dolciastro e omologante “ambiente marshmallow” e civiltà cristiana passando attraverso l’analisi di un necessario cristocentrismo che necessita di parlare di scristianizzazione senza adeguarvisi col rischio di perdere la civiltà stessa, per ritornare all’uomo, andando alle parole di Papa Francesco e di Papa Benedetto XVI, guardando ai danni dell’individualismo e ricordando quanto la laicità sia una dimensione squisitamente cristiana.

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