10 Novembre 2014
Unità nella famiglia e nella chiesa
10 novembre 2014
È stata una felice idea del cardinal Michele Pellegrino quella di chiedere al Papa Paolo VI di istituire, per la le diocesi del Piemonte e Valle d’Aosta, la festa della Chiesa locale, nella penultima domenica dell’ Anno liturgico.
Purtroppo è una occasione che non viene valorizzata come si conviene. Il motivo è molto semplice: non sempre i fedeli sentono l’appartenenza alla diocesi, cioè alla Chiesa locale. Certamente il legame con la parrocchia è molto più stretto, anche sul piano emotivo. Ma le parrocchie non esisterebbero senza la diocesi.
Mi pare importante sottolineare, soprattutto nelle omelie, che la Chiesa – popolo di Dio – si costruisce in un determinato territorio perché il vescovo, successore degli apostoli, insieme ai presbiteri e diaconi, aiutano a crescere le comunità (le parrocchie) con la predicazione del Vangelo, la grazia dei sacramenti e la testimonianza della carità. Inoltre tutti i fedeli – nessuno escluso – devono sentirsi corresponsabili della vita della comunità. In particolare coloro che esercitano dei ministeri nella liturgia, nella catechesi, nelle istituzioni di solidarietà. Ogni ministero e carisma deve tendere a realizzare un tessuto di comunione, cioè fare di tutti “un cuore solo e un’anima sola”, che è l’immagine più bella con cui una comunità cristiana si presenta nel mondo.
Per aiutare la diocesi a convergere verso medesimi obiettivi attraverso percorsi condivisi, c’è lo strumento della lettera pastorale che ogni anno indica un tema e propone impegni che debbono trovare da parte di tutti una leale e generosa accoglienza.
Il nuovo Anno pastorale vede ancora la nostra diocesi impegnata a rendere la famiglia il centro unificatore di tutta l’azione pastorale. Questo significa che essa è capace, in forza del sacramento del matrimonio, di realizzare un modo nuovo di essere Chiesa, cioè di costruire una realtà con il volto della famiglia. In questo senso la parrocchia diventa “casa” che accoglie e ospita; e la famiglia sente il bisogno di arricchirsi in una comunità più grande che è la parrocchia.
La lettera pastorale, che ha per titolo “Fu invitato alle nozze anche Gesù”, sarà distribuita in tutte le parrocchie la prima domenica di Avvento. Auspico che venga approfondita e orienti il camino pastorale di tutte le comunità.
Non sono mai produttivi percorsi isolati e slegati dalla totalità della Chiesa diocesana. Forse portano nell’immediato qualche gratificazione, ma certo non lasciano segni duraturi e profondi.
Spero che l’attenzione alla famiglia, che ormai da anni segna il nostro impegno pastorale, rafforzi nei giovani la certezza che formare una famiglia non soltanto è possibile ma è l’avventura più bella della vita.
+ Pier Giorgio Debernardi
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