16 Febbraio 2015
Un tempo per la guarigione del cuore
16 febbraio 2015
Vi scrivo questa lettera durante il pellegrinaggio a Lourdes, nel ricordo della prima apparizione della Vergine Maria (11-2-1858). Tutto, davanti alla grotta di Massabielle, parla di Vangelo; soprattutto risuonano le parole sintesi della predicazione di Gesù: «Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo» (Mc 1, 15). Il padre spirituale raccomandava a Santa Bernardetta: «Ricordate spesso quella parola che vi è stata detta dalla Santissima Vergine: penitenza, penitenza! Dovete essere la prima a metterla in pratica». Bernardetta ripete a ciascuno di noi questa stessa esortazione. Senza penitenza, cioè senza continua conversione, non si può essere discepoli dal Vangelo.
Convertirci vuol dire credere all’amore che Dio ha per noi, che ognuno di noi gli sta a cuore, che egli ci cerca anche quando noi lo abbandoniamo.
Convertirci significa aprire la nostra vita all’accoglienza degli altri. Non si può, infatti, credere all’amore di Dio e restare indifferenti a quello che accade attorno a noi.
Papa Francesco, nel suo messaggio per la Quaresima, denuncia soprattutto l’indifferenza che «ha preso oggi una dimensione mondiale, a tal punto che possiamo parlare di una globalizzazione dell’indifferenza». E aggiunge: «L’indifferenza verso il prossimo e verso Dio è una reale tentazione anche per noi cristiani, abbiamo perciò bisogno di sentire in ogni Quaresima il grido dei profeti che alzano la voce e ci svegliano». Svegliarci dal torpore è possibile: è il frutto di una conversione sincera.
È appena terminata la fiaccolata. C’è un vento freddo che scende dai Pirenei. La tenue luce e il debole calore della fiaccola che tengo tra le mani mi permettono di capire che la vita è pienamente vissuta solo se è capace di offrire luce e comunicare calore, contribuendo a rendere la comunità in cui vivo e opero «isola di misericordia in un mare di indifferenza». Si può cambiare la società anche con piccoli gesti che testimoniano l’amore.
Come sempre, la Caritas diocesana ci propone in Quaresima dei progetti di solidarietà. Essi sono: L’attenzione alle famiglie in difficoltà a causa della perdita della casa e il sostegno alla costruzione di un piccolo ospedale nel villaggi ove opera don Giovanni Piumatti nel Nord Kiwu (Congo).
I gesti di solidarietà che noi compiamo devono rivelare la conversione del nostro cuore.« Chi vuole essere misericordioso – dice papa Francesco – ha bisogno di un cuore forte, saldo, chiuso al tentatore, ma aperto a Dio». Questo ci obbliga a vivere questa Quaresima come tempo di guarigione del cuore. La parola di Gesù è chiara: «Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adulteri, la prostituzione, i furti, le false testimonianze, le bestemmie» (Mt 15,18). Se il cuore guarisce, non ci lasceremo travolgere «nella vertigine della globalizzazione dell’indifferenza».
Dal santuario di Lourdes prego per tutta la diocesi perché la grazia della conversione del cuore sia il frutto più bello della Quaresima che sta per iniziare.
+Pier Giorgio Debernardi
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