12 Aprile 2017
Un passo in avanti per la Causa di Canonizzazione di Suor Gabriella
Lei, che si definiva una “radice nascosta”, non vorrebbe nulla, ma non mancano quanti vedono in lei un modello di vita cristiana o, per dirla con riferimento alla sua appartenenza a una Famiglia Religiosa, “una vera Figlia della Carità”. Il processo diocesano per la Causa di Canonizzazione di questa piccola suora (nata a Boves il 2 settembre 1880 e deceduta a Luserna l’1 gennaio 1949) iniziato per la fase preliminare il 3 dicembre 2001, aperto ufficialmente il 3 febbraio del 2002, conclusosi il 4 gennaio 2004, ha ottenuto il decreto di validità, dalla competente Congregazione per le Cause dei Santi, il 20 maggio del 2005. Il 2 dicembre del 2005 veniva nominato il Relatore, ossia un officiale della Congregazione, il cui compito è di giungere alla stesura della Positio i cui elementi sono l’Informatio e il Summarium. Il primo elemento ha lo scopo di provare come la Serva di Dio abbia esercitato le virtù cristiane in modo eroico. Di solito, essa contiene: un’introduzione nella quale si parla della storia della causa, una biografia o cronologia precisa e concisa, con rinvii alle pagine della biografia documentata, le prove documentali e testificali, le virtù in genere, la fama di santità e dei segni, goduta dal Servo di Dio e l’esposizione delle virtù in specie. Il Summarium, in effetti, riporta le prove testificali e documentali utilizzate nell’Informatio. È di questi giorni la comunicazione che la Positio può essere data alle stampe. Come spiegare la necessità di quindici anni per arrivare a questo passaggio? Il primo Relatore ci ha lasciati improvvisamente; il secondo, dopo aver preso in mano la causa, ha potuto far poco perché ha assunto, in tempi brevi, un altro incarico nella Congregazione. Per un po’ il tutto è stato fermo. Quando l’iter è ripreso il terzo Relatore ha dovuto fare i conti con nuove norme emanate nel frattempo. Frattanto nella Famiglia Vincenziana, cui apparteneva Suor Gabriella, si sono succeduti tre Postulatori. L’unica figura che non è cambiata è quella del collaboratore esterno del Relatore, ossia il sottoscritto cui è toccato, attese le nuove norme, rivedere più volte il suo lavoro. Ora si apre un nuovo passaggio: la Positio sarà sottoposta all’esame dei Consultori Storici della Congregazione e all’esame dei Consultori Teologi. L’iter “lungo” è indice della serietà del lavoro. Talvolta chi ha promosso una Causa, o ha lavorato per essa, non ne vede la conclusione. L’Evangelo ci insegna a seminare e a non voler mietere.
d. Giorgio Grietti
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