7 Luglio 2018
Un anno con Derio
Esattamente un anno fa, il 7 luglio, a Pinerolo e a Fossano veniva annunciato in contemporanea il nome del nuovo vescovo della nostra diocesi: don Derio Olivero. Nei mesi precedenti erano circolati diversi nomi, ma non quello del vicario generale della diocesi di Fossano. Quindi fu una sorpresa per tutti. Qualcuno lo aveva conosciuto in occasione dei campi estivi per i giovani proposti da suor Liliana Renaldo nella casa alpina di Laval, in Val Troncea, ma per i più era un personaggio tutto da scoprire. Prima dell’ordinazione (8 ottobre) e dell’ingresso in diocesi (15 ottobre) monsignor Derio ha fatto diverse sortite a Pinerolo per iniziare a conoscere la sua diocesi. E per farsi conoscere.
I suoi primi incontri pubblici hanno immediatamente fatto capire lo stile del nuovo vescovo: semplice e diretto, attento ai giovani, proiettato verso il futuro, capace di coinvolgere, e anche un po’ “fuori dagli schemi”.
In una intervista a Vita Diocesana osservava: «Uno dei problemi di tutta la Chiesa italiana è esserci ridotti a parlarci all’interno. Occorre tornare a parlare alla gente e fare iniziative e progetti per la gente, non semplicemente per i “nostri”. È una stupidaggine dire: “meglio pochi ma buoni”. È anticristiano!»
Questa visione di chiesa aperta, in linea con il magistero di Papa Francesco, l’abbiamo vista concretizzarsi nelle conferenze in seminario che, attorno all’arte e alla Parola di Dio, hanno raccolto centinaia e centinaia di fedeli e persone “in ricerca”. L’abbiamo vista nelle video-meditazioni, proposte sul nostro canale Youtube, che hanno registrato migliaia di visualizzazioni da ogni parte d’Italia. L’abbiamo vista nel suo essere presente ad iniziative ecclesiali, ma anche a dibattiti e incontri pubblici su diverse tematiche.
Questa visione di chiesa che, senza rinunciare all’annuncio del Vangelo, cerca il dialogo con tutti la vediamo concretizzarsi ogni giorno nel suo dire e nel suo fare.
Ed è solo l’inizio. Perché, come monsignor Derio ama ripetere: «staremo insieme per i prossimi vent’anni».
P.R.
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