10 Novembre 2014
Sinodo speciale sulla Famiglia in dieci punti
![Sinodo speciale sulla Famiglia in dieci punti](https://www.vitadiocesanapinerolese.it/wp-content/uploads/2024/03/Vaticano-22-ottobre-udienza-generale-di-Papa-Francesco.jpg)
10 novembre 2014
Comunione ai divorziati risposati e unioni omosessuali: questioni aperte e falsi scoop giornalistici
La III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi: “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione” (5-19 ottobre 2014), è terminata con la beatificazione di papa Paolo VI.
I 62 punti della relazione del sinodo, vero e proprio documento conclusivo che raccoglie gli esiti del dibattito, comprende un’introduzione, tre parti e una conclusione. Le parti sono dedicate rispettivamente a: “L’ascolto: il contesto e le sfide sulla famiglia”, “Lo sguardo su Cristo: il vangelo della famiglia” e “Il confronto: prospettive pastorali”, perché la Chiesa e la società rinnovino l’impegno a favore della famiglia fondata dall’uomo e la donna.
L’ispirazione deriva soprattutto dalla “Evangelii gaudium” la sensibilità di Francesco è stata condivisa dalla maggioranza dei vescovi. Il documento è stato approvato da una maggioranza molto evidente: 158 su 174 votanti .
L’opinione pubblica è rimasta un po’sconcertata perché sono stati scritti rapporti in cui la Chiesa sembrava divisa su alcuni temi: gli omosessuali, i divorziati, la crisi delle famiglie…
Converrà puntualizzare e informare su quali sono stati i cardini di questo Sinodo straordinario che, in realtà, è preliminare al Sinodo ordinario, che si celebrerà sullo stesso tema nell’ottobre 2015.
Ecco in 10 punti quello che ha significato il Sinodo.
1- La falsa contrapposizione tra conservatori e progressisti
Un Sinodo è un organo consultivo del papa a cui partecipano rappresentanti di tutte le Conferenze Episcopali. Utile per riunirsi con il papa e discutere temi attuali, in questo caso il tema della famiglia. È ciò che si definisce la “sinodalità” o “collegialità”, detto con l’espressione del Concilio, ovvero “camminare insieme” e vivere la corresponsabilità nella vita della Chiesa insieme a Pietro.
In tutti i Sinodi – come è avvenuto nel Concilio – vi sono infiltrazioni nella stampa soprattutto su argomenti che possono colpire il pubblico, come il tema degli omosessuali o dei divorziati. Le agenzie internazionali diffondono queste indiscrezioni come se fossero pareri del Sinodo. È il gioco attuale del mondo della comunicazione: se non si riferiscono stravaganze non si ottiene udienza. Nei Sinodi, già all’inizio, i media separano i Padri sinodali in “progressisti” e “conservatori”. I conservatori sono ovviamente quelli della Curia, e i progressisti i Padri sinodali che ottengono protagonismo perché rompono in qualche modo con la dottrina tradizionale. In questo Sinodo il clima è stato sereno, anche se con le logiche e normali diversità. Una cosa è difendere con forza le proprie idee, un’altra è “litigare” come hanno detto certi media. I Padri sinodali hanno chiesto di ampliare i tribunali ecclesiastici sulle nullità matrimoniali e in tempi più rapidi.
2 – Una chiesa con le porte aperte
Il papa ha chiesto ai partecipanti al Sinodo – cardinali, vescovi, sacerdoti e laici – di parlare con totale libertà il che, secondo i presenti, è avvenuto. Ha chiesto di non aver paura di parlare e di tener presente che la famiglia, qualunque sia la sua situazione o le sue crisi, dev’essere “accolta”, “ascoltata” e “accompagnata”, perché la Chiesa ha sempre «le porte aperte» a tutti gli uomini, per quanto la loro vita sia irregolare e difficile, vicina o lontano da Dio.
3.- Uno sguardo sul mondo
Sono stati rilevati vari interventi perché la realtà della famiglia è diversa in molte parti del mondo, ed anche i vescovi sono diversi. La situazione familiare in Occidente non è quella africana e asiatica. In Asia ci sono moltissimi matrimoni misti e con non credenti, in Africa si rifiuta l’omosessualità e ci sono famiglie poligamiche. Per questo i vescovi hanno un registro diverso quando parlano delle famiglie.
4.- Il silenzio di Papa Francesco
Papa Francesco è rimasto in silenzio. Ha voluto ascoltare e non pronunciarsi finché i temi trattati non saranno maturati e non verranno esposti meglio nel prossimo Sinodo ordinario del 2015. Il papa non pubblicherà alcun documento sulla base delle conclusioni dei “circuli minores” o gruppi linguistici. I testi approvati sono “documenti di lavoro” che continueranno ad essere studiati nel prossimo Sinodo. Si cerca di coniugare la “misericordia” di Dio con l’accompagnamento della Chiesa a tutte le famiglie, qualunque sia la loro situazione, con la dottrina immutabile, derivante dalla Rivelazione sulla famiglia e sul matrimonio.
5.- Si cambia la pastorale non la dottrina
Una cosa è la comprensione e l’accompagnamento delle famiglie vivendo con loro il dolore di una crisi o di situazioni irregolari, un’altra è accettare queste situazioni irregolari come se avessero il beneplacito della Chiesa. Il Sinodo non è venuto a cambiare la dottrina, ma la pastorale.
Il messaggio del Sinodo manifesta come Cristo passi per le strade e per le case mostrando la “bellezza” della famiglia riflessa nella testimonianza quotidiana che, malgrado le difficoltà, molte famiglie offrono alla Chiesa e al mondo con la loro fedeltà, la loro fede, la loro speranza e il loro amore. «C’è, innanzitutto, la grande sfida della fedeltà nell’amore coniugale – si legge nel messaggio conclusivo -. Indebolimento della fede e dei valori, individualismo, impoverimento delle relazioni, stress di una frenesia che ignora la riflessione segnano anche la vita familiare. Si assiste, così, a non poche crisi matrimoniali, affrontate spesso in modo sbrigativo e senza il coraggio della pazienza, della verifica, del perdono reciproco, della riconciliazione e anche del sacrificio».
6.- L’appello alle organizzazioni internazionali
Pensiamo, dice il Messaggio del Sinodo, alle «difficoltà economiche causate da sistemi perversi, dal “feticismo del denaro e dalla dittatura di un’economia senza volto e senza scopo veramente umano” (Evangelii gaudium, 55), che umilia la dignità delle persone. Pensiamo al padre o alla madre disoccupati, impotenti di fronte alle necessità anche primarie della loro famiglia, e ai giovani che si trovano davanti a giornate vuote e senza attesa, e che possono diventare preda delle deviazioni nella droga o nella criminalità». Pensiamo alle famiglie povere, a quelle profughe, a quelle perseguitate per la fede, che soffrono le guerre, alle donne che subiscono violenza, agli abusi su bambini e giovani. E aggiunge: «Facciamo appello ai governi e alle organizzazioni internazionali di promuovere i diritti della famiglia per il bene comune. Cristo ha voluto che la sua Chiesa fosse una casa con la porta sempre aperta nell’accoglienza, senza escludere nessuno».
7.- La centralità dell’eucaristia
Gesù Cristo non è andato a cercare i buoni, ma i pubblicani e i peccatori. Bisogna uscire verso le periferie, senza trascurare le famiglie che fungono da modello e testimonianza ad altre famiglie. «Il vertice che raccoglie e riassume tutti i fili della comunione con Dio e col prossimo è l’eucaristia domenicale, quando con tutta la Chiesa la famiglia si siede alla mensa col Signore. Egli si dona a tutti noi, pellegrini nella storia verso la meta dell’incontro ultimo quando “Cristo sarà tutto in tutti” (Col 3,11). Per questo, nella prima tappa del nostro cammino sinodale, abbiamo riflettuto sull’accompagnamento pastorale e sull’accesso ai sacramenti dei divorziati risposati».
8.- Una visione positiva della sessualità
Il Sinodo non mette in discussione la dottrina, ma riflette sulla pastorale, ovvero sul discernimento spirituale e per la sua attuazione. La misericordia non elimina i comandamenti, che sono la sua chiave ermeneutica (arte di interpretare i testi sacri). La sessualità deve essere affrontata in modo positivo, perché si parla tanto degli aspetti negativi della sessualità al di fuori del matrimonio, pare che la sessualità matrimoniale sia una concessione a un’imperfezione.
9.- La bellezza dell’amore coniugale
L’amore tende per propria natura ad essere per sempre, fino a dare la vita per la persona amata (cfr. Gv 15, 13). «L’amore coniugale, unico e indissolubile, persiste nonostante le tante difficoltà del limite umano; è uno dei miracoli più belli, benché sia anche il più comune». L’amore non è solo procreazione, ma anche educazione nella fede dei figli. «Questo compito è spesso condiviso ed esercitato con grande affetto e dedizione anche dai nonni e dalle nonne. Così la famiglia si presenta quale autentica Chiesa domestica”. L’amore è “un dono di beni, di compagnia, di amore e di misericordia, e anche una testimonianza di verità, di luce, di senso della vita”.
10.- Famiglia scuola di “alterità”
Il matrimonio, afferma il Messaggio sinodale, è un’autentica vocazione, e in quanto tale richiede fedeltà e coerenza. Il cammino di preparazione al matrimonio deve essere lungo, personalizzato e serio, senza timore che diminuisca il numero di matrimoni celebrati in chiesa. La famiglia dev’essere la scuola di “alterità” in cui si accetta l’altro com’è, con amore. La famiglia affronta la dittatura del pensiero unico sui concetti di famiglia, visti in modo secolarizzato e secondo le mode dei tempi. La crisi di valori, il secolarismo ateo, l’edonismo e l’ambizione di potere corrodono la famiglia e cambiano i valori di unione tra l’uomo e la donna.
Verso il 2015
Questa riunione dei vescovi con il successore di Pietro e in comunione con lui, anche se in un confronto sereno sui problemi delle famiglie, è il il segno di una Chiesa viva, vigorosa, in cui tutti parlano iniziando dalla propria prospettiva, volendo dare il meglio al popolo cristiano. Quello reso pubblico non può essere considerato un testo definitivo. Occorrerà aspettare la seconda parte del Sinodo, nel 2015, per avere un documento sulla famiglia, accettato e promulgato dal Papa. Certo, il problema dei sacramenti ai divorziati risposati, rimarrà irrisolvibile finché ci muoviamo all’interno di una morale scritta su tavole di pietra, si potrà superare solo nel quadro di un profondo rinnovamento spirituale ed integrale della vita cristiana, alla luce del mistero di Cristo, al quale il cristiano è chiamato a conformarsi.
don J. Omar Larios Valencia
LASCIA UN COMMENTO
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *