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Chiesa  

Sesia della Merla, un pittore innamorato di Cristo

Sesia della Merla, un pittore innamorato di Cristo

Il 19 luglio scorso una delegazione pinerolese ha donato a Papa Francesco un suggestivo ritratto. «Nel mio dipinto ho rappresentato il pontefice in cammino verso di noi per venire a dare una scossa alla chiesa e al mondo»
Il primo quadro di e per Papa Francesco porta la firma di un artista piemontese: Gianni Sesia della Merla.
Classe 1934, Sesia della Merla ha cominciato a dipingere all’età di 14 anni e vanta un curriculum davvero impressionante con 73 mostre personali e circa 2000 esposizioni collettive.
Il dipinto l’ha consegnato personalmente al Pontefice venerdì 19 luglio, a Roma, durante l’udienza pubblica, accompagnato dall’amico don Domenico Osella.
Ma come è nata l’idea di realizzare un quadro di e per Papa Francesco?
I papi mi sono sempre piaciuti tutti. Bergoglio, in particolare, mi ha colpito. Quando ho sentito il suo nome ho percepito qualcosa dentro e ho detto a mia moglie: «voglio fare uno schizzo e rappresentarlo come un angelo che scende dal cielo».
Nel suo dipinto ci sono alcuni elementi che colpiscono l’attenzione. La luna ad esempio…
Bergoglio viene da un mondo lontano che ho voluto rappresentare con la luna. Ma non è un mondo a parte.
La colomba rappresenta lo Spirito Santo che ha suggerito ai cardinali questa scelta. Nel mio dipinto l’ho rappresentato in cammino verso di noi per venire a dare una scossa alla chiesa e al mondo. Se non fosse stata una scelta troppo azzardata, io gli avrei messo in mano una spada infuocata. Insieme al dipinto ho consegnato al papa anche una lettera in cui scrivo che vorrei chiudere in bellezza la mia carriera artistica con questo dipinto.
Che cosa le ha detto Papa Francesco? Quali le emozioni di quel momento?
È stato un incontro cordiale. Come con un amico di lunga data. È difficile da spiegare. Con lui si entra subito in sintonia. Al Papa ho dato il numero di telefono del cugino Franco Martinengo, un pittore che conosco molto bene e con cui ho esposto diverse volte. Quando gli ho mostrato una foto con me, Michele Baretta e Martinengo lui ha subito riconosciuto il cugino.
Il quadro l’ha preso in mano e l’ha guardato attentamente. A lui piace l’arte e ha diversi quadri del cugino. E so che se ne intende. Mi ha chiesto: «Come mai mi ha dipinto nel blu?». E io gli ho spiegato che nella mia visione lui scende dal cielo per noi. Poi mi sono anche permesso di fare una battuta: «Le ho lasciato le scarpe nere, perché deve camminare molto per la Chiesa». E lui ha fatto una risata!
Dopo avermi ringraziato ha dato il quadro al suo assistente. Padre Georg, che era dietro di lui, si è avvicinato e mi ha detto: «Lei è l’unico artista che abbia fatto un dipinto del papa e per il papa. Sarà in buone mani perché resterà sempre in Vaticano». Questa per me è una bellissima cosa. Ci sono mie opere esposte in tutto il mondo, ma in Vaticano è la prima volta!
Quale spazio ha la dimensione religiosa nella sua produzione artistica?
Dipingo da 65 anni e sono sulla soglia degli ottanta. Io sono innamorato di Gesù. Ultimamente ho dipinto un Cristo che ho appeso in casa e molti mi dicono che assomiglia a D’Artagnan. Qualche volta, quando sono in difficoltà, gli rivolgo la parola e quasi ho l’impressione che lui mi risponda e mi dica che cosa fare.
Nell’81 ho fatto una mostra sui vangeli. Più di 50 quadri, tutti venduti. Ho rivisto la vita di Gesù con gli occhi di oggi. Ho fatto delle cose un po’ strane: ho anche dipinto Gesù con i jeans!
Per me la dimensione religiosa è importante. Nel 1943-44 ero a nel Seminario arcivescovile di Giaveno. Avevo un cugino prete che mi aveva fatto iscrivere nel seminario. Lì ho imparato ad amare le cose sacre. Mi ricordo anche di aver incontrato, anni dopo, un mio professore del seminario che mi ha riconosciuto e mi ha detto: «è vero che fai il pittore?». E ha aggiunto: «È un peccato che tu non sia diventato sacerdote, però un buon padre è la stessa cosa». E questa cosa me la tengo nel cuore.
Ha lavorato anche per la chiesa di Roletto.
Quella di Roletto è un chiesa che racchiude secoli di arte e di storia, dal ‘200 ai giorni nostri. Sull’orchestra ho dipinto quattro scene del Vangelo: il battesimo di Gesù, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, l’incontro con la samaritana e Gesù che cammina sulle acque.
C’è anche un progetto per la cappella “Galetti”. Don Domenico mi darà le misure e le indicazioni e realizzerò le opere in studio. Non so ancora i soggetti. L’ispirazione per me è un colpo di fulmine.

Patrizio Righero

© riproduzione riservata 

Papa Francesco nel dipinto di Sesia della Merla
Papa Francesco nel dipinto di Sesia della Merla

Gianni Sesia della Merla
Nato nel 1934, si è diplomato al Liceo Artistico dell’Accademia. Partecipa a prestigiosi concorsi e rassegne in Italia ed all’estero, nel 1995, in una importante collettiva a Roma con altri 40 artisti italiani selezionati da una commissione di critici, vince il terzo trofeo A.C.C.A.
Gallerie di prestigio hanno ospitato i suoi dipinti: la Salambò a Parigi (1979), il Theatre Municipal di Casablanca (1988) e la Fin Art Collection a Sausalito in California (1989).
Partecipa a cinque edizioni del concorso nazionale “La modella per l’arte” e dal 1991 al 1998 viene invitato al “Festival Internazionale des Artes de la rue” a Digione (F) ottenendo un primo premio e due secondi premi tra oltre 350 partecipanti provenienti da tutta Europa. Sempre a Digione nel 1995 gli viene assegnato il “Super Prix” internazionale.
Nel 1982 è stata edita una monografia a lui dedicata con testi di V. Bottino, E. Cobalto e A. Mistrangelo.
Nel 1997 è stato nominato cavaliere della Repubblica per meriti artistici. Nel giugno 2000 partecipa al “Premio Santhia” e ottiene la medaglia ARG del Pontefice Giovanni Paolo II. nel 2006 partecipa alla mostra patrocinata dalla Regione Piemonte e Regione Qalyubiya (Egitto) “Popoli in Viaggio” presso la Galleria d’Arte Moderna del Il Cairo, presenziando all’inaugurazione il 9 novembre 2006.
Ha esposto ad Alessandria d’Egitto dal 1 all’8 novembre 2007 nella Biblioteca Internazionale. Il dipinto è in mostra permanente al Museo di Arte Contemporanea del Cairo. Partecipa a Luxor Arte Contemporanea Italiana dal 1 all’8 novembre 2008. Il dipinto è in permanenza alla pinacoteca dell’accademia di Luxor.
Nel 2008 ha compiuto sessanta anni di attività artistica.

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