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Chiesa  

“Vegliate!”

“Vegliate!”

Commento alla Parola di Dio della I Domenica di Avvento a cura di Carmela Pietrarossa 

 

“Vegliate!” (Mt 24, 37-44).

 

Un altro Avvento ci viene consegnato in questa domenica: dono di grazia infinita per andare incontro a Cristo Signore.

E’ il tempo dell’attesa dello Sposo dell’umanità, sposo che la ama a tal punto da farsi a lei simile nella sua corporeità.

Si attende lo Sposo non con l’atteggiamento di chi teme, ma di chi apre il cuore all’amore, desideroso di rispondere ad una pienezza di vita che solo il Signore può assicurare.

Dunque, siano lontani da noi sentimenti di angoscia e di timore legati alla precarietà della nostra condizione; ci appartengano, invece, quelli della gioia e della speranza operosa di chi desidera prepararsi ad accogliere il suo Signore.

La Chiesa in questi tempi forti, che scandiscono l’anno liturgico, ci invita a fermarci per dedicare del tempo a Dio nella preghiera che non si compone di formule meccaniche che rievocano solo anomale stereotipie.

Essa, invece, è stare con Dio, amarlo nel tempo che scorre, ascoltare la sua voce e compiere le scelte che ci suggerisce.

La parola chiave del vangelo di questa domenica è, infatti, il verbo “Vegliare”, stare svegli, non dormire, non permettere che i giorni che trascorrono possano affievolire la nostra risposta all’amore di Dio.

E’, infatti, quasi inevitabile che anche la nostra vita cristiana conosca le ciclicità che sono proprie di ogni età e di ogni stagione, con i suoi tempi favorevoli e altri di chiaroscuro.

Il tempo forte donatoci serve proprio, come ci suggerisce Paolo nella seconda lettura, a rivestirci del Signore Gesù Cristo (cfr. Rm 13, 14) per ricentrarlo nelle nostre vite, compiendo il bene che da ciascuno si attende solo come risposta di amore.

Vegliare significa permettere al Signore di irrompere nelle nostre vite, svegliandole da quell’apatia, appiattimento o scoraggiamento in cui forse sono cadute perché ciascuno si riscopra amato, prezioso, unico ai suoi occhi.

Il tempo d’Avvento ci sollecita a ricominciare a stupirci per quanto di bello il creato ci offre, a non raffreddarci nella carità, ad andare incontro, con gioiosa speranza, al Signore, che non delude le attese dell’uomo e dimostra la sua fedeltà alle sue promesse incarnandosi.

Avvento è meditare, dunque, il mistero dell’incarnazione di Dio nella vergine Maria, docile ancella che con il suo sì ha permesso la salvezza dell’uomo. Dio che si incarna, ci sprona a leggere i segni dei tempi con l’intelligenza che lo Spirito comunica a chi si affida a lui.

Ogni volta che diciamo sì a Dio, poi, gli permettiamo di continuare ad incarnarsi nella storia, divenendo noi stessi canali di grazia.

Maria, vergine fedele, modello dell’ascolto, renda feconde le nostre vite preparandoci ad accogliere con gioiosa attesa il Verbo, sposo dell’umanità.

In sintesi in questo tempo di avvento ci vengono rivolte queste esortazioni:

  1. Dedica del tempo a Dio nella preghiera
  2. Non raffreddarti nella carità
  3. Ricomincia a stupirti per quanto il creato ti offre, guardandolo con gli occhi di un bambino.
  4. Cogli i segni dei tempi, ai quali l’incarnazione del Verbo rimanda.
  5. Vivi nella speranza che Dio non delude chi lo attende
  6. Fa’ il tuo dovere con passione e con gioia e sarà Natale!

 

Buon tempo d’avvento in Gesù Maestro, Via, Verità e Vita.

avvento

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