Skip to Main Content

Chiesa  

Scacciò tutti fuori dal tempio

Scacciò tutti fuori dal tempio

Commento alle letture della III Domenica di Quaresima, anno B a cura di Carmela Pietrarossa

 

In ascolto della Parola, Verità sul nostro cammino

 

“Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile. Non avrai altri dei di fronte a me”(I lettura, Es 20, 1-3).

 

“Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani” (II lettura, 1Cor 1, 22).

 

Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!»  (Gv 2, 13-16).

 

La Parola ci traccia la Via

I primi versetti del brano dell’Esodo propostoci questa settimana ci introducono mirabilmente nelle tematiche offerteci dalla liturgia della Parola di questa terza domenica di quaresima: “Non avrai altri dei di fronte a me”, un invito a ricollocare Dio al primo posto, in quanto Padre e nostro liberatore, evitando inutili mercanzie della fede.

Il Vangelo ci presenta, infatti, un Gesù diverso da quello a cui siamo abituati, cioè obbediente, docile e pieno di carità; senza escludere queste prerogative che è indubbio che gli appartengano, Giovanni ci fa riflettere su un Maestro che di fronte allo scempio del tempio divenuto “mercato”, non esita a fare una frusta di cordicelle per cacciare venditori e cambiamonete da quel luogo sacro, buttando a terra il denaro e i banchi di questi ultimi. Egli è infuriato nell’assistere a quello spettacolo che nulla ha di sacro e di pertinente con la casa di suo Padre. In tal modo denuncia una prassi, oggi come allora vigente, di ridurre il rapporto con Dio ad un atto di compravendita o addirittura di corruzione.

Siamo tentati, infatti, di ingabbiare Dio nelle nostre categorie mentali, che risentono anche della formazione personale di ciascuno, ma Dio è più grande dei nostri schemi. Inquadrarlo entro quei parametri equivale a snaturarlo, anche se questa sua collocazione entro un perimetro ben definito ci dà sicurezza perché ci dà l’illusione di poterlo gestire. Sì, perché noi attraverso le nostre offerte e sacrifici senza cuore, vorremmo gestire Dio, costrigerlo ad agire secondo le nostre indicazioni ed in relazione all’entità del dono. Ma Dio sfugge a qualsivoglia tentativo di sporca umanizzazione; non si possono, dunque, comprare la sua amicizia ed i suoi favori, non lo si può corrompere, usando in tal modo la terminologia giuridica appropriata.

Cosa allora il Signore ci sta chiedendo in questo tempo di quaresima che deve condurci rinnovati alla Pasqua? Di recuperare la nostra relazione personale con Lui, vera, autentica, che si serve del rito per andare oltre il rito, al fine di rivolgerci a Lui con il nome che gli appartiene: Padre, Rendentore, Amore. Dio vuole essere amato e cercato per se stesso, non per quanto ci si attende da lui. I doni verranno e sovrabbonderanno, ma l’Amore si ama per sè stesso, non per il dono che dispensa. L’amore è libero, sincero, disinteressato e vuole unicamente il bene della persona amata. L’amore si consegna senza attendersi niente, fidandosi ciecamente dell’altro. Questo tipo di Amore Dio ci sta chiedendo, un’apertura incondizionata di credito in suo favore.

Non ci si può inoltre, servire della religione per motivi di lucro, la Chiesa non è una società di capitali, ma una madre premurosa che annuncia Cristo crocifisso, stoltezza per i pagani, ma potenza e sapienza di Dio.

 

La Parola diventa Vita, nell’oggi del tempo

Signore ci riconosciamo anche noi tra quanti, attraverso la logica del “do ut des”, vorrebbero manipolarti e piegarti ai propri voleri. Aiutaci in questo tempo a recuperare la purezza del culto perché la nostra preghiera ti raggiunga e ti scopra sempre più come Dio innamorato della nostra povera umanità e pronto a tutto, anche a sacrificare suo Figlio, perché essa impari a riconoscerti come Dio dell’Amore.

 

 Buona Domenica!

 

Gesù scaccia i mercanti  - Giotto
Gesù scaccia i mercanti – Giotto

LASCIA UN COMMENTO  

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *