Sacra famiglia – 29 dicembre 2013
Oggi, durante una breve escursione in montagna, ho incontrato diverse giovani famiglie. Papà, mamma, bambini. Insieme a trascorrere la domenica camminando nei boschi. Nello zaino qualche panino, la gioia di una bella giornata invernale, la macchina fotografica… Famiglie giovani in cammino nei nostri incantevoli boschi. E i bambini a meravigliarsi di tutto, a scorrazzare lungo il sentiero e a prendere qualche salutare “culata” per terra. In loro ho visto l’immagine della famiglia “sacra”, quella che si lascia toccare dalla sacralità della creazione, dai suoi grandi spazi, dai suoi silenzi; quella che sa gioire dello stare insieme, a contatto con la terra e col cielo.
Poco più in basso le resse ai centri commerciali – quasi si rischiasse di morire di fame o di noia dopo l’abbuffata natalizia. Un vortice di cose che non servono a nulla. E un nulla che si insinua nel cuore fino a farlo rinsecchire.
Tra vent’anni ci saranno uomini che ricorderanno la loro infanzia come una fiera delle banalità, con code ai parcheggi e alle casse, luci artificiali e relazioni di plastica.
Altri la ricorderanno come una gioiosa camminata tra i boschi, in una soleggiata giornata d’inverno. E negli occhi conserveranno la memoria delle bacche della rosa canina, il sentiero colorato dalle foglie della quercia, il richiamo degli uccelli. Nell’anima la rassicurante presenza di un padre e di una madre che sanno perdere tempo per dare al tempo la sua giusta e “sacra” dimensione.
Patrizio Righero