A cura di Carmela Pietrarossa
III Domenica del Tempo ordinario
“Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore”…”Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato” (Lc 4, 18-19.21).
Gesù, alzatosi a leggere nella sinagoga di Nazaret, proclama il passo del profeta Isaia che descrive la sua missione e quella di ogni battezzato, consacrato con la potenza dello Spirito Santo ed inviato. I destinatari della sua missione sono i poveri, i prigionieri, i ciechi, gli oppressi, tutti coloro che necessitano di sostegno, aiuto ed intervento.
Gesù viene perché il povero, colui che agli occhi del mondo non conta nulla e tale deve restare, possa trovare in lui rifugio e soprattutto ritrovare dignità. Pensiamo alle tante povertà di cui è costellata la società contemporanea: povertà materiali, psicologiche, affettive; a tutti il Signore vuole donare una parola di speranza.
Gesù viene per il prigioniero, anche del peccato, perché torni ad assaporare l’impareggiabile piacere della libertà, che rinfranca l’animo da quei macigni che sovente lo sovrastano.
Gesù viene per chi non vede più, per chi non riesce più a dare un senso al proprio esistere ed al proprio camminare nel tempo, perchè in Lui ritrovi luce, guida, via per rimettersi in cammino.
Gesù viene per chi è oppresso dalle situazioni più varie che gli tolgono il respiro e la voglia di esistere.
Gesù viene per te, su cui lo Spirito Santo continua a scendere, perchè nel guardare negli occhi il povero, il prigioniero, il cieco e l’oppresso tu possa metterti al suo servizio, renderlo re, trasmettendogli quella gioia di vivere, di esistere e di sentirsi amati che l’incontro con Cristo inevitabilmente comunica.
“Non permettete mai che qualcuno venga a voi senza che se ne vada via migliore e più contento. Siate l’espressione della bontà di Dio, bontà sui vostri volti, bontà nei vostri occhi, bontà nel vostro sorriso, bontà nel vostro cordiale saluto.
Ai bambini, ai poveri, a tutti coloro che soffrono e sono abbandonati, date sempre un gioioso sorriso.
Date a loro non solo le vostre cure, ma anche il vostro cuore” (Madre Teresa).