16 dicembre 2014
I pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio (Mt 21,31).
Inquietante e destabilizzante quest’affermazione di Gesù, rivolgendosi ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo, a coloro, cioè, che osservavano rigorosamente la legge mosaica, che erano assidui frequentatori, se non custodi, delle stanze del tempio e, tuttavia, talmente sicuri di sé da non lasciarsi minimamente scalfire dalle parole, prima di Giovanni Battista, e ora dalle sue.
Guai se viviamo la nostra fede da arrivati o sentendoci supereroi, l’avventura con Dio ci impone di metterci in discussione sempre, per ricominciare il cammino a partire dall’ascolto e dalla meditazione della sua Parola, che, se troverà un cuore umile e confidente, gradualmente ci trasformerà, come l’acqua che leviga gli scogli più acuminati e ci renderà graditi al Padre.
“A Natale Gesù apre la scuola, riceve le iscrizioni. Voi siete tutti iscritti alla sua scuola? Gli avete detto: “Vengo a scuola anch’io”. La prima scuola di Gesù è a Betlemme, la prima sua cattedra è la greppia. Vedete di meditare tutto l’anno il Vangelo…” (B. Giacomo Alberione).
Vieni, Signore, Parola fatta carne!
Carmela Pietrarossa