3 ottobre 2015 

Tutto è pronto per l’inizio del Sinodo. Sabato 3 ottobre in piazza San Pietro, una veglia di preghiera, ricorderà che senza l’aiuto del Signore è difficile costruire una famiglia armoniosa e felice. Anche in tutte le nostre parrocchie si preghi per questa intenzione.

Dal 4 al 25 ottobre, circa trecento persone (vescovi, presbiteri, religiosi e laici) rifletteranno sul tema della famiglia nel contesto del mondo contemporaneo. Due parole tracciano il cammino del Sinodo: “vocazione” e “missione”. Sono parole antiche, ma che si usavano poco nei confronti degli sposi. Eppure la loro vita non è autentica se non è intesa come vocazione e missione. Già nel 1980 vi era stato un Sinodo sulla famiglia. Sono passati 35 anni da allora. Tante cose sono cambiate. C’è stato un calo dei matrimoni, l’aumento delle separazioni, la crescita della convivenza, la diminuzione delle nascite e tante  ombre che continuano ad oscurare la vera fisionomia della famiglia. C’è bisogno di parole nuove che facciano capire alla generazione di oggi la bontà di un progetto che viene dalla mente di Dio.

In questi ultimi mesi, papa Francesco nelle catechesi del mercoledì e poi nell’incontro mondiale di Filadelfia è intervenuto con insistenza a parlare della famiglia, attraverso parole semplici e convincenti, con particolare attenzione a quelle ferite «per guardarle con l’occhio di Dio, per accostarle con il suo cuore». Sarebbe utile leggere e riflettere su questi insegnamenti (diverse case editrici hanno preparato  pubblicazioni a questo riguardo), sono un solido nutrimento che aiuta a rendere l’amore più saldo e la vita di relazione meno spaventata dal futuro.

Durante il Sinodo, domenica 18 ottobre, sarà proposto il matrimonio come via di santità, dichiarando santi, Zelia e Luigi Martin,  genitori di Santa Teresa di Lisieux. Qualcuno si chiederà: «Che cosa hanno fatto di speciale?» Nulla. Si sono amati tutta la vita, mettendo Dio al primo posto ed educando le loro figlie a percorrere la via che porta al cielo. Vita di onestà e di grande carità, dove i poveri trovavano sempre la porta aperta. Quanto bisogno abbiamo di esempi positivi, anzi di eccellenza, per convincere che il matrimonio è vocazione alla santità!

Ha ragione il Papa quando dice che «un matrimonio è riuscito non solo se dura, conta la qualità. Come il miracolo della moltiplicazione dei pani, anche per gli sposi il Signore può moltiplicare l’amore, e donarlo fresco e buono ogni giorno. Ma serve la preghiera».

Mai un Sinodo ha attirato tanta attenzione su di sé, mai è stato preparato con una consultazione così ampia. Anche il popolo cristiano, e non solo i teologi, ha il “sensus fidei”, cioè sa penetrare le verità della fede e applicarle pienamente alla vita. Proprio per questo il Papa ha voluto consultare tutta la Chiesa, perché nel suo insieme, risulta infallibile nel credere.

Rinnovo l’invito a tutte le famiglie: accompagnate il Sinodo con la vostra preghiera e seguite con interesse il dibattito che si sviluppa al suo interno.

 

+ Pier Giorgio Debernardi

il vescovo di Pinerolo mons. Debernardi