Commento alle letture della XI Domenica del tempo ordinario a cura di Carmela Pietrarossa. Domenica 13 giugno 2015
In ascolto della Parola, Verità sul nostro cammino
“Sapranno tutti gli alberi della foresta che io sono il Signore, che umilio l’albero alto e innalzo l’albero basso, faccio seccare l’albero verde e germogliare l’albero secco” (Ez 17,24).
“Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute quando era nel corpo, sia in bene che in male” (2Cor 5,10).
“A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra” (Mc 4, 30-32).
La Parola ci traccia la Via
La terminologia usata da Gesù in questa domenica rasenta il paradosso, egli descrive il Regno, che di per sè rimanda a qualcosa di grandioso ed imponente, con l’immagine del seme, che di giorno o di notte, germoglia e cresce.
Il bene seminato nel cuore dell’uomo da Dio è sempre operante e capace di produrre altri frutti di bene. Esso possiede una forza intrinseca, che inevitabilmente si manifesta nello stesso modo in cui il prufumo presente in una ciotola, tracima diffondendosi in tutta la stanza.
Chi fa il bene lascia sempre una piacevole scia di profumo, così come fare il male deturpa i nostri volti ed orienta anche chi ci accosta verso sentieri diversi da quelli di Dio.
Il Bene è la carità di cui parla Paolo: “non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, ma si compiace della verità” (Cor 13, 4-5).
Nonostante il male sembri avere il sopravvento nelle vicende umane per la risonanza che ad esso viene tributata da tutti i mezzi di informazione, non dobbiamo mai perdere la fiducia; il male non avrà l’ultima parola.
Quando sembra che tutto sia ineluttabilmente orientato verso epiloghi negativi, quel seme comincia a germogliare e più riesce a farsi strada tra le rocce e i terreni sassosi, più sarà capace di affrontare le tempeste.
Occorre, però, non smettere di seminare e soprattutto, di condividere il dono ricevuto, perché si realizzi il miracolo del piccolo seme che, divenuto il più alto degli alberi del giardino, offre ospitalità anche agli uccelli del cielo.
Quando tutto sembra eccessivamente povero ed irrilevante, Dio interviene!
La Parola diventa Vita, nell’oggi del tempo
Con il salmista esclamiamo: “È bello rendere grazie al Signore e cantare al tuo nome, o Altissimo, annunciare al mattino il tuo amore, la tua fedeltà lungo la notte (Sal 91).
Buona domenica in Gesù Maestro, Via, Verità e Vita!